giovedì 26 novembre 2009

Sinistra e destra dispari sono


 Lidano Grassucci

Sinistra o destra? Iniziamo: sono luoghi fisici rispetto a chi guarda. Nel parlamento inglese chi stava “contro” il governo, era a sinistra, chi stava a favore stava a “destra”. E chi era “contro”? I rappresentanti della trade union dei sindacati, dei lavoratori, i laburisti.
Così chi stava con gli ultimi ha cominciato a sedersi dalla parte “contro. Norberto Bobbio la spiegava così: puoi stare dalla parte del popolo o dalla parte del Re.
Va da se che queste cose si scelgono di getto, per amore, se vogliamo usare termini sentimentali. C’è un certo fascino nello scegliere il Re, il capo, l’idea dell’obbedienza, della fedeltà. Ma non mi appartiene, non ci riesco. Mi sono interessato all’idea di rivoluzione liberale di Berlusconi, ma mai al principio che “uno comanda”. Non fa per me, mi piacciono i cori meno i cantanti solisti, anche se riconosco la grandezza di Caruso.
“Contro” sono nato: contro l’idea che siamo diseguali; contro l’idea che c’è chi nasce avanti. Tutti sulla stessa linea, poi i talenti portano a distanze differenti (si nasce eguali, ma non si muore identici). Credo che ogni uomo ed ogni donna abbiamo un dono che è loro dovere coltivare.
 “Da ciascuno a seconda delle proprie capacità, a ognuno a seconda dei propri bisogni”, l’ha buttata giu’ così Carlo Marx un po’ di tempo fa. Ecco, se la pensi così, se credi che non ci siano ultimi e primi stai a sinistra. Se credi, poi, che l’eguaglianza sia inscindibile dalla libertà allora sei di quella sinistra liberale che gioca, in Europa, a governare in alternativa alla destra liberale che pensa che per la libertà si possa mettere in gioco un pezzo di eguaglianza.
Non è né di destra né di sinistra pensare che lo Stato ha come confine la libertà della persona, che non è compito dello Stato la fede, il modo in cui si fa l’amore, in cui si decide di morire. Questo è semplicemente quella sfera intangibile dell’autonomia dei singoli. Una certa sinistra (quella che ha problemi con la libertà) ritiene che in nome dell’eguaglianza, della virtu’, si possa entrare in questo ambito. E’ quella sinistra che in nome del giusto, giustifica il torto di uccidere le libere energie della comunità. E’ la sinistra che si ritiene “eticamente” superiore e non (come credo dovrebbe) politicamente piu’ attrezzata.
Ricordate Orwel: “tutti gli animali sono eguali, ma i maiali sono piu’ eguali degli altri”.  Questa sinistra non condivido, è distante da me. È violenza, è arbitrio, è grassa.
Queste cose di cui parli dove sono? Non ci sono, la sinistra italiana è conservatrice, auto referenziata in classi dirigenti mummificate e la destra ha ucciso la rivoluzione liberale in una idea  inquietante di società gerarchicizzata con tanto di culto della personalità.
Abbiamo inventato il bipolarismo triste.

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