Alessia Tomasini
Tutti alle prese con il dopo Marrazzo. Sia il Popolo della libertà che il Partito democratico sono in fermento in cerca di un candidato valido per conquistare la poltrona più alta della Pisana nel 2010. Si parte da presupposti diversi. Quelli del centrodestra mirano a sfruttare la volata inaspettata arrivata con le dimissioni del governatore. Il Pd cerca di trovare un candidato capace di recuperare un danno di immagine che si è creato a seguito dello scandalo. Entrambi sembrano guardare con interesse all’universo femminile. Al Pdl che propone la Polverini si contrappone un Pd che mette in campo le ipotesi più varie che vanno dalla Bonino, passano per la Bindi, per arrivare alla Melandri. Entrambi partono dalla necessità di giocare una campagna acquisti rivolta all’Udc. «Una cosa è certa - interviene Claudio Moscardelli, consigliere regionale del Pd - si dovrà basare tutto sui programmi e sul confronto per evitare la creazione di cartelli elettorali che possano rivelarsi inefficaci e divisi al momento di governare». Per questo il centrosinistra non scarta a priori di valutare la candidatura di Bruno Tabacci seguendo la scia di un accordo che era praticamente chiuso con gli uomini di Casini sul nome di Marrazzo. «Nelle prossime settimane ci incontreremo - continua Moscardelli - per capire quali siano i margini. Personalmente guardo con favore alla candidatura di Silvia Costa che ha dimnostrato grandi capacità sul piano amministrativo proprio nel Lazio e che ha riscosso un grande successo di consensi alle ultime elezioni europee. Certo anche questa proposta dovrebbe trovare la condivisione degli alleati». Centotrentacinque giorni, dalla data delle dimissioni Marrazzo, dividono il Lazio dalle urne. «In questi mesi continueremo a lavorare per fare in modo che quanto preparato - spiega il consigliere regionale del Pd - sul piano delle progettualità venga messo in cantiere». Il riferimento corre veloce al timore dei cittadini che, a causa della caduta del governatore, possano venire meno assi di sviluppo come quello della Roma - Latina. «L’iter è stato concluso con tutti i pareri favorevoli. Resta da sciogliere - continua Moscardelli - il nodo del Cipe che deve deliberare le risorse mancanti ma che il governo nazionale si è impegnato a stanziare. I cantieri apriranno come previsto». In sospeso resta la questione della legge elettorale. «Ci abbiamo lavorato molto in commissione tanto da arrivare alla massima condivisione con tutte le forze politiche - conclude Moscardelli - e non escludo che possa essere approvata in consiglio». Oggi intanto si svolgerà la prima direzione provinciale del Pd dopo il congresso.
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