giovedì 12 novembre 2009

La sinistra che sta con fascisti, preti e latifondisti



Lidano Grassucci



A 14 anni mi iscrissi alla Fgsi (federazione dei giovani socialisti) perchè sognavo il 2000 (allora lontano) in cui gli uomini sarebbero stati liberi dalle superstizioni, in cui ciascuno avrebbe avuto valore per il suo lavoro e non per quello che “gli aveva lasciato il nonno”, o per il cognome che portava. Ho pensato a questa cosa mentre riprendevo mio figlio a scuola, ha la mia età di allora, e la scuola è la stessa. Allora immaginavo così domani. Invece? In questi giorni sono incappato in preti (Don Ciotti e Don Gianni Tony) che spiegano ai gentili come vivere, che hanno netto il confine tra il bene (loro) e il male (chi non la pensa come loro). Siamo nel 2009 in questo tempo nel mio tempo ragazzo pensavo che la Fede sarebbe stata dono di ciascuno, dialogo libero di ognuno con la sua coscienza e con il Signore. Pensavo che, sapendo tutto leggere scrivere e far di conto, non ci sarebbe stato spazio per sapienti in tonaca. Mi sbagliavo sono ancora lì a negare a me e agli altri la libertà di capire. E pensare che mia nonna, donna pia fino allo zelo, mi donò un vocabolario, della Zanichelli, diceva che se avessi conosciuto le parole poi avrei potuto capire il Verbo di Dio senza l’aiuto del “sor curato”.
Mio nonno era contadino senza terra e libero, piu’ vicino a Bakunin che a Marx. Non si toglieva il cappello davanti ad alcuno, manco al curato, men che meno ai fascisti per via che “fadio de lo me” (trad.  “lavoro del mio”). In Chiesa non metteva piede e di tanto in tanto cantava una spernza “se non sarà quest’anno sarà il prossimo anno anche i preti lavoreranno”. Si sbagliava, stanno ancora qui a spiegarmi come debbo pensare ed ad indicarmi il bene. Non mi piego e chi non lavora non è un uomo, non ha nulla da insegnare se non la superstizione. Nonno aveva le mani dure come il sasso per via della fatica sulla terra e… “la terrà, come il cielo, come l’aria è di chi lavora, è di chi lavora”. Per questo credevo che nel 2000 non ci sarebbero stati piu’ padroni, gente che diceva “il lago è mio”. Credevo che ciascuno nel 2000 sarebbe stato padrone del proprio destino, ciascuno avrebbe avuto opportunità eguali.
Invece: i preti mi spiegano il bene e il male e scomunicanti, i latifondisti (leggi Anna Scalfati) rivendicano la “roba”. Pensavo che l’ignoranza che porta ai fascismi sarebbe stata cancellata dalla faccia della terra dalla ragione, dalla emancipazione degli umili, e invece c’è gente che da retta, senza vergognarsene, ad un fascista come Giuseppe Ciarrapico.
Credevo a 14 anni che tutto questo preti, latifondisti, fascisti fossero retagio di un mondo passato, odioso, ignobile. E invece sono loro che mi danno lezioni di vita che danno del mafioso a chi non la pensa come loro, che bocciano gente come Claudio Fazzone reo di essere uno normale, di famiglia normale, di Fondi che vuole fare, pensate, il senatore. I suoi, i fondani, poi vorrebbero governarsi da soli senza essere guidati da preti antimafi, da fascisti e da latifondisti.
E i miei? La sinistra con chi sta? Sta con i fascisti, i latifondisti e i preti.
A 14 anni mi sbagliavo, a 50 non ho piu’ sogni. Ma non mi tolgo il cappello e questa gente continua a farmi ribrezzo. Continuo a stare dalla mia parte, senza ordini libero come l’aria. E se la sinistra sta con questa gente non ho niente a che spartire con loro, niente.
“Quando muoio io non voglio né preti ne Cristi, ma la bandiera rossa di tutti i socialisti”, non sono io che sono cambiato, è la sinistra che è morta. Sto con gli ultimi, come sempe, sto con i liberi, come sempre, non sto con fascisti, preti e latifondisti, come sempre.

PS: il sindacato dei giornalisti ha espresso solidarietà a Alessandro Panigutti che ha dato del mafioso a Fazzone. Sono stato querelato dalla signora Anna Scalfati, mi pare sia pure giornalista di Rai 3, non ho avuto alcuna solidarietà. Evidentemente la libertà di Panigutti è piu’ libertà della mia.
Ringrazio il sindacato che solidarizza con preti, fascisti e latifondisti. Mi scuserete, ma mi fa un po’ senso un sindacato così.

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