giovedì 12 novembre 2009

Wyeth, del doman non v'è certezza

Teresa Faticoni
Volantini e bandiere e molta incertezza. Ieri mattina davanti ai cancelli della Wyeth in via Nettunense ad Aprilia Dario D’Arcangelis, segretario generale della Filcem Cgil di Latina, ha cercato di dar voce ai lavoratori della multinazionale del farmaco. Nello stabilimento regna l’incertezza, i lavoratori sono sottoposti a uno stress psicologico conseguente alla poca chiarezza rispetto alla fase di passaggio da Wyeth a Pfizer. Il colosso farmaceutico americano, per togliere dal mercato un competitor e come va molto di moda ultimamente nel mercato del farmaco, ha acquisito la Wyeth per 75 milioni di dollari. Un’operazione mastodontica, che comporta tempi lunghissimi perchè venga portata a compimento. La Pfizer è interessata soprattutto a tre linee di prodotti: emofilia, embrelle, vaccini salute donna bambino. E ha annunciato che prenderà in affitto da Wyeth, prima che sia concluso l’epocale procedimento di acquisizione, le tre linee di informazione relative a questi prodotti. E il resto? Rimangono 130 persone, che lavorano sulle linee ospedaliera e antibiotica, che non sanno cosa sarà domani. Si capisce come la situazione, piena di fatti che si spiegano solo se visti da un’ottica cinica di tagli e ristrutturazioni, possa ingenerare dubbi sul futuro dei lavoratori. Soprattutto se si pensa che Pfizer, quando ancora stava nello stabilimento di Borgo San Michele a Latina, ha aperto una procedura di mobilità (a livello nazionale) con la quale ha mandato a casa 369 informatori scientifici. Ma a che gioco stanno giocando? D’Arcangelis lo ha chiesto a gran voce. «Siamo preoccupati – ha detto ieri il sindacalista – ma siamo anche preoccupati per la sede». Pare infatti che la sede legale, una volta completata l’acquisizione, sarà spostata su Roma. Ma uno stabilimento solo produttivo, senza mente pensante, come può procedere? Sembra che l’intenzione del management sia quella di depotenziare il sito apriliano. «La direzione aziendale Wyeth  - denuncia D’Arcangelis ricordando anche il tentativo dell’azienda di rompere il fronte sindacale - sta gestendo i processi non coinvolgendo rappresentanze sindacali». Quale sarà il destino delle circa 500 persone impiegate in via Nettunense? Ancora è un mistero. Intanto le parti sociali annunciano un ricorso ex articolo 28: condotta antisindacale.

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