Teresa Faticoni
Se 165 vi sembran troppi, 200 sarebbe stato peggio. I licenziamenti all’Abbott, dopo la lunga concertazione territoriale, si sono ridotti di numero. Gli informatori scientifici del farmaco della linea primary care (quella dedicata ai medici di famiglia) che andranno a casa avranno una serie di agevolazioni e incentivi economici che renderanno meno drammatico l’addio al lavoro. L’intesa è stata sottoscritta ieri in Confindustria Latina alla presenza delle parti sociali e del management del colosso farmaceutico con sede a Campoverde. L’accordo sarà poi ratificato in Regione Lazio, come hanno voluto fortemente i sindacati, dove si arriva con un’intesa solo da ratificare. Il documento prevede che l’Abbott darà la precedenza, nell’accesso agli ammortizzatori sociali, a coloro che vanno in pensione, andando a pescare anche nelle altre linee di informazione. Saranno poi presi in considerazione quelli che nei quattro anni possibili di mobilità si agganciano alla pensione. Per coloro cui mancherà un anno l’azienda mette a disposizione il pagamento dei contributi previdenziali e una retribuzione pari all’80% dello stipendio netto. In seconda battuta vanno in mobilità coloro che - con una formula un po’ ipocrita - «non si opporranno alla messa in mobilità». I volontari insomma. Anche per questi ci sono buoni incentivi all’esodo, che certo non pagano il dramma di perdere un posto di lavoro, ma consolano un po’. Per tutti i lavoratori che ne facciano richiesta è prevista l’adesione al progetto Welfarma per la ricollocazione in altre aziende del settore farmaceutico. Ancora non è dato sapere, perchè devono essere valutate anche le condizioni delle famiglie di provenienza, i licenziati in provincia di Latina. «Parlando di licenziamenti - ha dichiarato Dario D’Arcangelis della Cgil, presente con i colleghi Roberto Cecere della Cisl e Luigi Cavallo della Uil - siamo parzialmente soddisfatti. Sono sempre perdite di posti di lavoro». «Pur comprendendo la situazione difficile - gli fa eco Armando Valiani della Ugl chimici - , si è giunti ad un accordo dove i parametri di legge saranno valutati secondo un “quoziente familiare” argomento caro a tutta l’organizzazione che rappresento;
l’ Abbott è stata la prima azienda ad applicare il quoziente familiare dove verranno tutelati i lavoratori più disagiati».
mercoledì 11 novembre 2009
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