venerdì 20 novembre 2009

APRILIA - Abbott, ratificati i licenziamenti


Teresa Faticoni

È stato ratificato in Regione Lazio l’accordo per la mobilità in Abbott. Un passaggio formale, avendo le parti trovato un accordo già durante la trattativa territoriale. Accederanno agli ammortizzatori sociali 165 informatori scientifici del farmaco della linea primary care. Si tratta di lavoratori sparsi su tutto il territorio nazionale, con un impatto sul Lazio di tredici persone e ancora da quantificare per la provincia di Latina. Della vertenza però se ne sono occupati i sindacalisti di Latina perché tutti gli informatori sono sul libro paga dello stabilimento di Campoverde. L’accordo prevede che in mobilità andranno per primi coloro che vanno direttamente in pensione e quelli che negli anni previsti si agganciano alla pensione. Previsto un sostanzioso bonus. Per coloro cui manca solo un anno l’azienda pagherà un ulteriore anno per quelli del sud Italia e due per quelli del nord (che hanno diritto per legge solo a un massimo di tre anni di mobilità) con il 90% dello stipendio. In seconda battuta arrivano i volontari. È stato previsto anche un capitolo per chi eventualmente sarà trasferito da una sede all’altra in base al quale l’azienda si accolla tutte le spese per il trasferimento più una indennità per il disagio. «L’accordo in parte cerca di dare un paracadute a una situazione abbastanza critica – ha dichiarato Roberto Cecere segretario della Femca Cisl – anche se non dobbiamo dimenticare che si stanno licenziando 165 persone». In campo è stato messo anche il progetto Wellfarma per la ricollocazione dei licenziati in altre aziende dello stesso settore, che ha già dato ottimi risultati in altre situazioni. «Il comparto sta avendo una ristrutturazione che al momento non sembra vedere fine – ha aggiunto Cecere -. Al’orizzonte si affaccia la vertenza Pfizer ex Wyeth». «parliamo di licenziamenti – gli ha fatto eco Dario D’Arcangelis, segretario Filcem Cgil - pensiamo di aver raggiunto intesa dignitosa per i lavoratori riducendo l’impatto del numero degli esuberi dando anche riconoscimento ai lavoratori che vengono coinvolti dal processo». «È un accoro doloroso – ha concluso Luigi Cavallo segretario della Uilcem Uil -. Ma abbiamo cercato di costruire un accordo giusto dal punto di vista sociale, protettivo. Nella drammaticità è un accordo più che buono».  

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