venerdì 23 ottobre 2009

SAN FELICE CIRCEO - Violenza di gruppo, la vittima perdona i 4 del branco

Elena Ganelli
Prima ha chiesto il permesso al giudice, poi si è rivolta alle quattro persone accusate di averla violentata e picchiata e li ha perdonati. Protagonista di questa sorta di fuori programma la 41enne rumena che il 10 agosto scorso venne portata in una villetta di San felice Circeo, aggredita, stuprata e poi ferita gravemente.
Una vicenda per la quale sono chiamati a rispondere tre connazionali della vittima ed un indiano. Ieri mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Tiziana Coccoluto era in programma un incidente probatorio nel corso del quale la donna è stata messa a confronto con gli indagati: Florin Neagy, 25 anni, Stefan Tabaranu, 35 anni, Milai Hergheligu, 30 anni, tutti di nazionalità rumena e Bajit Singh, indiano 20enne. Per loro l’accusa è quella di violenza sessuale di gruppo e lesioni gravissime: quella notte, dopo avere bevuto in maniera esagerata, i quattro avevano convinto la donna ad anadare con loro in una villetta di San Felice Circeo dove abitava Neagu. E lì era successo l’inverosimile: la violenza poi alcuni calci e pugni che avevano provocato la frattura di alcune costole ed un versamento, lesionoi per le quali la donna era stata ricoverata in gravi condizioni in ospedale.
Nel corso dell’incidente probatorio di ieri, richiesto dal sostituto procuratore Raffaella Falcione titolare dell’indagine, la vittima ha però chiarito che a violentarla era stato soltanto Tabaranu sottolineando che gli altri partecipanti alla serata si erano limitati ad assistere, tutti ubriachi. Un colpo di scena al quale è poi seguita la dichiarazione della vittima rivolta ai suoi aggressori.
«Vi perdono tutti - ha detto in aula dopo avere chiesto al giudice il permesso di parlare - perchè siete giovani e rumeni. Ora fate i conti con la vostra coscienza».
Ora si attendono gli esiti degli esami dei Dna predisposti all’interno della casa della violenza dal pubblico ministero mentre il legale di uno degli imputati, che si trovano tutti in carcere tranne l’indiano, l’avvocato Antonio Musti che difende Neagu, ha già preannunciato l’intenzione di chiedere una modifica della custodia cautelare in carcere. Il tutto alla luce delle indicazioni e dei riconoscimenti nell’udienza.

Nessun commento:

Posta un commento