sabato 24 ottobre 2009

Provincia, il controprogramma di Guidi

Andrea Apruzzese
Gestione dei rifiuti e del ciclo delle acque, economia e lavoro, infrastrutture viarie, edilizia scolastica, welfare locale, questione energetica, protezione civile, economia rurale. Sono alcuni dei primi punti, o, meglio, stralci, del lungo programma elettorale (37 pagine nella prima stesura, corredato di altre 10 pagine contenenti i risultati del questionario sullo stato del territorio, elaborato nell’assemblea dello scorso 30 giugno) che Domenico Guidi, capogruppo di Provincia futura in Consiglio provinciale, ha elaborato come “contro-proposta programmatica” rispetto a quello del presidente Armando Cusani. Spunti che saranno utili a Guidi per la prossima discesa in campo per le elezioni regionali e che derivano, come afferma nell’introduzione, proprio dalle elezioni amministrative del 2009, «che hanno rappresentato un appuntamento di straordinaria importanza». «Le forze politiche di centro sinistra, dissidenti del Pd, ovvero Partito socialista, Comunisti italiani, Rifondazione comunista, Circoli dei valori e Provincia futura, hanno costituito la propria intesa programmatica sulla scelta di valorizzare il lavoro positivo svolto e gli obiettivi raggiunti», prosegue Guidi, che da un lato rigetta «la campagna mediatica per l’abolizione delle province» e dall’altro fissa come obiettivo quello di «ridare agli enti locali il loro ruolo originario previsto dalla Costituzione, razionalizzando enti intermedi come società, consorzi, fondazioni, Ato». Il capogruppo indica per prima cosa il metodo dell’azione politica, fatto di concertazione e partecipazione, «per rendere più trasparente l’attività dell’ente e consentire a cittadini, imprese, categorie professionali, associazioni, di essere sempre più parte del processo decisionale». Lungo l’elenco degli “obiettivi di riferimento”, che partono dal Governo del territorio: «Nel Lazio e nella provincia di Latina - spiega Guidi - è possibile fare del territorio un valore aggiunto, usando la leva della sua eccellenza, e operando sulla qualità delle trasformazioni consentite, per generare uno sviluppo solido e sostenibile nel lungo periodo». Tra le proposte concrete, «strategie capaci di generare reddito ed occupazione», «la protezione dal rischio sismico ed idrogeologico», «una moderna ed integrata rete della mobilità», «il consolidamento, riconversione e modernizzazione della presenza industriale», «promozione della qualità del nostro territorio rurale, sostenendo lo sviluppo di una agricoltura di qualità, volta al presidio e alla manutenzione diffusa del territorio». Tra i primi punti, il capogruppo si sofferma sulla gestione dei rifiuti, per i quali «occorre ridurre la produzione», «incrementare il riutilizzo», «incentivare la raccolta differenziata». Inoltre, «ai fini del recupero della parte non trattata è prioritario individuare nella nuova pianificazione interprovinciale soluzioni rivolte alla valorizzazione del rifiuto»; altresì, «è imprescindibile un ammodernamento tecnologico dell’impianto di termovalorizzazione di Colleferro e San Vittore, comprendente anche le più avanzate metodologie di abbattimento degli inquinanti». (A. A.)

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