Teresa Faticoni
Davanti la questura di Latina sono stati distribuiti i volantini con l’accorata richiesta: «Aiutateci a tutelare la vostra sicurezza». Gli agenti di polizia che aderiscono al Sindacato autonomo hanno deciso di dire basta. Un lungo cahier des doleances dei problemi che stanno mettendo in ginocchio le forze dell’ordine. Una situazione che il segretario provinciale del Sap, Angelo Pelagatti, ha spiegato a tutti quelli che si avvicinavano. «Mancate assunzioni fanno sì che sulle volanti l’età media sia sui 45 anni, negli anni ’80 era di venti, la qualità delle prestazioni non è la stessa». Ma al centro della protesta – che si allargherà a macchia d’olio nei prossimi mesi con altre manifestazioni indette anche con le altre sigle sindacali – ci sono i tagli del governo centrale che da una parte va blaterando di sicurezza e dall’altra non ci mette le risorse. Il contratto collettivo nazionale non viene rinnovato da due anni e dal Viminale vogliono metterci 30 euro lorde di aumento di cui 2 euro per valorizzare le professionalità. Ça va sans dire: è un’offesa a chi tutto il giorno e tutti i giorni dell’anno garantisce la sicurezza dei cittadini con un lavoro fatto non solo di competenze ma anche di abnegazione. E poi parlano di ronde e di esercito: «Non si può sostituire un militare o un volontario a un professionista», lamenta Pelagatti che conclude con una grande verità: «La sicurezza non è di destra né di sinistra: è di tutti».
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