martedì 6 ottobre 2009

"Fungaioli" di tutto il mondo unitevi


 Sergio Corsetti


A chi i funghi? A noi. Ebbene sì, anche se il Parco è per definizione nazionale i frutti del bosco vanno a vantaggio dei locali. Solo gli indigeni, gli abitanti di Latina, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo e Pontinia (che c'entra, boh? Si parla di rapporto storico) possono raccogliere i funghi che con questi tre anni di fermo biologico sono cresciuti in quantità adeguata alla raccolta. Lo stabilisce il consiglio del Parco con una deroga alla legge che vieta la raccolta nei parchi nazionali. E così passare attraverso la migliara o la litoranea diventa quasi pericoloso per la tante auto posteggiate ai bordi della via pronte a riportare a casa i cesti dei preziosi miceti raccolti. Così può anche accadere di notare la signora furba che passa più cestini di quanti se ne potrebbero raccogliere al marito che intanto sta lì con la macchina in movimento pronto a partire in caso di presenze strane (controlli della guardia forestale) in quanto il massimo consentito è di un chilogrammo. Non stiamo parlando delle massime ingiustizie della vita, certamente, ma la cosa non può passare inosservata in quanto per Sabaudia scatta una sorta di recidiva. Come se non bastasse un lago di proprietà privata, il lago di Paola appartenente alla famiglia Scalfati, e il mare per il quale si deve pagare un ingiusto parcheggio, tranne che per i residenti che se la cavano con pochi euro stagionali, ora tocca anche l'esclusiva sui funghi. E' come se ci fosse un egoismo primigenio. Una sorta di peccato originale che porta all'appropriazione dei beni che in tutto il resto d'Italia appartengono alla collettività, non quella locale ma all'intera popolazione nazionale. Qualsiasi altro appassionato pur avendo ottenuto il tesserino regionale (corso obbligatorio e tassa) e pagata la tassa alla Provincia di Latina (poco meno di 60 euro) si vede rifiutata la richiesta di raccogliere i funghi. Poi parliamo dei leghisti quando nei loro comuni mettono clausole che escludono "i terroni", quando nei concorsi vorrebbero attribuire punteggi maggiori agli indigeni. Bello sarebbe, guerra per guerra, che venisse un'imposta di circolazione per i sabaudiani quando calcano territori di città e paesi limitrofi. E' questo quello che si vuole? Tornare all'altolà! Chi siete? Dove andate? Un fiorino.

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