venerdì 2 ottobre 2009

Merolla, il Principe e Gramsci



Lidano Grassucci



La politica è arte difficile, il principe deve essere duro quando è dura, dolce quando è dolce. Deve essere capace di vincere quanto di vincere se perde. Insomma il capo non è uno che deve studiare, deve capire l’arte della politica. A Cisterna Merolla è sindaco da una manciata di giorni, ed è già in crisi. Un sindaco già ha dei nemici, quelli che gli hanno fatto campagna elettorale contro, non può permettersi amici contro. Non è arte della politica questa. Bisognerebbe donare Machiavelli a tutti coloro che entrano in politica.
Bisognerebbe conoscere l’arte di vincere che è non essere mai teneri con i nemici e mai irritare gli amici. Merolla rischia di fare due errori, vezzeggiare chi lo voleva fuorigioco e scontentare chi lo ha tenuto in gioco. Come tenere gli amici? Se tra gli amici hai dei potenti devi esser pari loro, non di più non di meno, il tempo sta dalla parte del Principe e aumenta con il tempo di durata del principato. Se hai dei deboli, li devi rafforzare ma non troppo, sotto la forza tua, sei hai dei troppo forti devi essere amico loro fino a quando non sei forte almeno quanto loro. Non bisogna poi farsi prendere dal complesso del Re nudo, vale a dire: non bisogna credere a chi ti dice “sei il più grande”. I cortigiani vezzeggiano il principe tra una congiura e l’altra, sono falsi.
Perché tutti possiamo aspirare al principato, in pochi riescono a regnare.
Il fine del Principe? Durare. Se un Principe a qualche giorno dall’incoronazione è in bilico è preoccupante.
E’ vero a Cisterna non è facile perché di potenti ci sono, c’è Mauro Carturan che ha regnato per 10 anni, c’è Domenico Capitani che gioca ora un ruolo provinciale da assessore. Loro già stavano nel gioco, non sono accidenti scesi da Marte. Se vuoi regnare in quel regno devi sentire i saggi. Pure al Rotary conta il past president, conta chi già c’è stato. Il nuovo capo non litiga con il precedente lo copta, lo coinvolge.
L’arte della politica è sempre guerra di posizione. Gramsci suggeriva: “se davanti hai un nemico potente, non fare la guerra frontale. Muoviti ai margini, conquista casamatta dopo casamatta. Un giorno il nemico già potente muoverà guerra, ma sarà circondato senza essersene accorto”.
La politica è un arte e ci vogliono i libri, altrimenti sei nave piccola in un mare grosso.
Buon lavoro a Merolla.

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