giovedì 1 ottobre 2009

L’eretico di Fondi




Lidano Grassucci


Domani si riunisce il Consiglio dei Ministri. Dovrà decidere se i rappresentanti della comunità di Fondi, tutto il consiglio comunale, sono collusi con la mafia. Se così è, arriverà un commissario. Quando si parla di mafia si alza il sipario della ipocrisia, è come se fosse una parola magica che trasforma tutto quello che tocca in criminalità. E’ una parola magica per chi la pronuncia, maledetta per chi viene colpito. Sono nato eretico, le religioni mi inquietano. Non ho mai risposto, nella vita civile, ai dettami del credo dei miei antenati, non lo farò certo con l’antimafismo ipocrita.
Credo che la giunta di Fondi, e il suo consiglio, vadano valutati sulla capacità di dare risposte alla gente di Fondi. Chi amministra ha un rapporto fiduciario con gli amministrati, un patto di lealtà, e questo è sacro. Se commette reati, se mafia, deve andare in galera e basta. Ma, in questo caso, non è questione “amministrativa”, ma morale (che riguarda il rapporto con se stessi) e penale (che riguarda la risposta del potere collettivo a comportamento delinquenziali). Oltre questo nulla c’è.
Vi immaginate lo scioglimento di Fondi e poi, tutti, dico tutti i consiglieri comunali, gli assessori ed il sindaco non vengono caricati di alcun rilievo penale. Sono mafiosi amministrativi, ma per il resto cittadini ordinari, anzi onesti perché nulla è contro di loro.
Sono mafiosi per il governo (potere esecutivo), sono cittadini onesti per la magistratura (potere giudiziario). Insomma se fanno una delibera mafiano, se fanno i geometri, i commercianti no.
Una schizofrenia pubblica. Un caso fulgido di… mafia politica.
Sulla mafia continuo a tifare per i carabinieri e ad aver dubbi sui sociologi. Oggi siamo alla sublimazione della sociologia antimafia.
Siamo alla negazione dei diritti individuali: Leggo dalla Costituzione della Repubblica la “responsabilità penale è individuale”. Non ci possono essere organi collettivi che delinquono: il consiglio comunale, la giunta a fronte di individui che li compongono esenti da rilievi penali.
I cittadini di Fondi hanno eletto Parisella, su di lui non ci sono rilievi di responsabilità penale, e non ci sono su alcuno dei consiglieri e degli assessori. Tutti "lindi e pindi", poi insieme sono collusi con la mafia.
Non capisco, sono io stupido. Quello che non hanno visto i carabinieri, la polizia, la Procura hanno visto, nelle delibere, dei funzionari amministrativi?
Sono stupido, non capisco. E’ come se a risolvere il delitto di Garlasco non mandiamo i Ris del colonnello Luciano Garofano, ma il segretario comunale che, nel silenzio dei Ris, disvela il delitto.
E a mandare in carcere l’assassino non è il magistrato, ma il sindaco.
Sono stupido non capisco. Pensavo di vivere in uno Stato di diritto, con tanto di divisione dei poteri. Il governo fa le strade, non fa le leggi, non fa rilievi penali, non incide sulla libertà delle persone.
Avevo capito male, molto male. Mi scuso, ma se questo è lo Stato in cui dovrei vivere, non mi piace.
E non è questione politica è una questione di principio.
Dice: ma sei l’unico giornalista a pensarla così? E’ vero ma ho già spiegato, sono eretico, come Fra' Dolcino. I principi valgono più delle prediche dei preti grassi. La Chiesa per Dolcino era la libera fede delle comunità e di ciascuno, per me lo Stato è la libera scelta di ciascuno e delle comunità.
Questioni di eresia.

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