lunedì 26 ottobre 2009

LATINA - Ecosistema urbano, ancora in basso

Elena Ganelli
Non si può davvero dire che il Lazio viva una situazione di sostenibilità ambientale rassicurante e Latina non fa eccezione. E non consola avere guadagnato quattro posizioni rispetto allo scorso anno se comunque il capoluogo pontino è al 91esimo posto.
A fotografare l’impietosa situazione la classifica annuale realizzata da Legambiente e dall’Istituto di ricerche Ambiente Italia in collaborazione con il Sole 24Ore sull’ecosistema urbano, classifica  che valuta la situazione dei 103 capoluoghi di provincia sulla base di 125 parametri che rappresentano indicatori di qualità della vita com la viabilità, i rifiuti, i consumi idrici, la depurazione delle acque, i consumi energetici, il sistema del trasporto pubblico, il verde. Insomma tutto ciò che costruisce la qualità della vita di una città.
Per quanto riguarda il traffico, continua ad essere il vero problema per l’intera regione e per il capoluogo pontino che si è collocato al 101esimo posto: continua dunque ad aumentare l’utilizzo da parte dei cittadini del mezzo privato mentre versa in situazione drammatcia il trasporto pubblico. A questo si aggiunge la carenza di zone a traffico limitato, isole pedonali e piste ciclabili. Qualche lieve miglioramento c’è stato sul fronte della produzione dei rifiuti, scesa a 595 chili pro capite, che resta pur sempre un dato pesante. Male la raccolta differenziata  il cui incremento è stato di gran lunga inferiore a quello di altre città: si è passati dal 22,9% al 29,7%.
Nel complesso Latina, come rileva il rapporto di Legambiente, sale di qualche posizione la classifica passando dal 95esimo al 91esimo posto ma mostra un indicatore di mobilità sostenibile molto basso: esageratamente alto il numero di auto circolanti, 73 ogni cento abitanti  mentre non non si riscontra alcuna novità positiva sul fronte del trasporto pubblico anche se scende lievemente il valore delle polveri sottili. Sul fronte della raccolta differenziata il capoluogo pontino ha un valore che resta lontano dalle indicazioni di legge e restano alte le perdite della rete idrica, passate dal 61% al 55% e negativo il dato sulla depurazione.
Legambiente sottolinea inoltre come siano ancora elevati i dati sul consumo elettrico pro capite mentre sono fermi al palo i sistemi di solare termico e fotovoltaico. Sul fronte delle politiche energetiche, comunque, il capoluogo pontino si piazza al 32esimo posto. Mentre resta ancora indietro sulla raccolta differenziata.
«Nella nostra regione - ha sottolineato la direttrice di Legambiente Lazio Cristina Avenali - occorre una netta inversione di tendenza in tema di qualità ambientale. Bisogna cambiare rotta e prendere decisioni concrete verso la sostenibilità ambientale delle nostre città».  

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