giovedì 29 ottobre 2009

Influenza suina a Formia: altro caso

di Raffaele Vallefuoco
29 Ottobre 2009

Nuovo caso di H1n1 a Formia. Ad ammalarsi un giovane studente del primo liceo dell'Istituto classico Vitruvio Pollione. Il sedicenne martedì aveva cominciato a sentire i primi sintomi dell'influenza. Quindi è stato interessato il medico di base, presso il quale il giovane studente è accreditato. Dopo la visita il dottore ha confermato l'iniziale paura. La diagnosi è chiara: trattasi di H1n1. Ieri mattina la notizia è rimbalzata nelle aule del liceo classico, ma la presidenza non ha ritenuto di adottare nessuna misura. Per il momento è l'unico caso segnalato, ma resta comunque il timore di una pandemia, anche se, ripetono ormai a cantilena i medici «è una banale influenza». Intanto è convocato per sabato mattina un briefing presso il Comune di Formia, nel corso del quale, alla presenza del sindaco Michele Forte e dell'assessore alla cultura, con delega alla sanità, Amato La Mura, saranno illustrate le precauzioni, i rischi e le misure da adottare per fronteggiare l'influenza. Tuttavia la posizione dell'assessore alla sanità è già nota. Nelle passate settimane Amato La Mura ha smorzato gli allarmismi che si era creati alla notizia del primo caso di H1n1 a Formia, derubricandola a semplice influenza e minimizzando l’allarme. Del resto che l'influenza A fosse stata sopravvalutata s'è capito quando dal ministero della sanità hanno affidato la campagna di prevenzione a Topo Giggio, il quale, nello spot mandato in onda a martello, spiega: «Lavarsi spesso le mani; coprirsi bocca e naso se si starnutisce o si tossisce; se non si hanno le mani pulite meglio non toccarsi naso e bocca; ricordarsi di aprire le finestre per cambiare l'aria; se si hanno febbre, difficoltà respiratorie, raffreddore o tosse meglio restare a casa e chiamare il proprio medico». Tuttavia non mancano polemiche proprio su quest'ultimo consiglio. Replicano dal mondo della scuola: «Per prevenire una pandemia si consiglia ai professori di restare a casa. E’ davvero difficile che si assentino, dato che entro i primi 10 giorni di defezione subiscono un taglio fino a trenta/quaranta euro, a fronte di uno uno stipendio già abbondantemente magro» polemizzano. Con buona pace di Brunetta.

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