giovedì 29 ottobre 2009

Gaeta, primarie PD: la vendetta


Franco Schiano
A Gaeta, come in tutta la provincia, le primarie del PD le ha vinte Bersani. Il neo segretario ha raccolto 1008 voti contro i 540 di Franceschini e i 150 di Marino. Il cosi detto popolo delle primarie ha  invertito – quasi con le stesse proporzioni di 2 a 1 -  il risultato del congresso degli iscritti in cui invece prevalse la mozione Franceschini con 245 consensi contro i 114 di quelle di Bersani e i 3 della mozione Marino. Tradotto in  termini locali: Gli ex DS di Di Maggio & C, insieme ai Progressisti di Raimondi si sono “vendicati” della sconfitta subita a settembre ad opera dell'ex Margheritina Pina Rosato. Una faida infinita, dove una volta vince una parte una volta l'altra.  Si potrebbe disquisire se vale di più il voto pesante ma “inquinato” delle primarie o quello più leggero ma “pulito” degli iscritti, visto che questi ultimi poi determineranno il direttivo e quindi l'indirizzo politico del circolo. Ma sono valutazioni che lasciamo agli addetti ai lavori all'interno del PD, anche perchè in questo campo è assai facile opinare. Non si dovrebbe però dimenticare che l'ultima elezione a cui si sono presentati con i loro vecchi simboli, DS e Margherita, praticamente presero gli stessi voti.

La verità quindi, è che siamo davanti  una situazione di sostanziale equilibrio. Due forze contrapposte sostanzialmente pari che finiscono per annullarsi a vicenda. Il risultato è quello di immobilizzare il partito che  da quando è nato non ha ancora fatto sapere come la pensa quasi su nulla. Finora tutte le energie intellettive – che non sono poche – sono state impiegate per sopraffare gli avversari interni. Il risultato è davanti agli occhi di tutti. Nulla o poco è stato messo in campo sul piano programmatico, politico e amministrativo. Sarebbe questo il momento di mettere un punto e trovare il modo per remare tutti nella stessa direzione.

Ormai l'amministrazione Raimondi si avvicina al giro di boa di metà consiliatura. Se il PD vuole legittimamente aspirare ad essere alternativo – insieme a Raimondi – al Centro-Destra non può illudersi di farlo continuando ad essere diviso su tutto. Non dando alla maggioranza di Raimondi tutto il supporto  e la spinta propulsiva di cui abbisogna. I numeri ridotti di questa maggioranza non consentono grandi voli, ma solo navigazione costiera a vista. E' evidente che occorre poter contare su una maggioranza ampia,  che partendo da tutto il PD,  punti anche al centro. Diversamente non c'è trippa per i gatti in una città come Gaeta, dove il centro sinistra non ha i numeri per vincere da solo. Insomma obbligati a trovare un accordo.

Al contrario, in città si respira un'aria pesante da regolamento di conti, come traspare chiaramente da alcune dichiarazioni di esponenti della mozione Bersani nonchè dal comunicato del Movimento Progressista di Raimondi che addirittura arriva a mettere in dubbio “l'appartenenza morale al PD” della Rosato. Dichiarazioni che certo non contribuiscono alla distensione dei rapporti interni. Anzi  alzano ulteriori steccati .Tutto questo finirà per fare il gioco di chi ha interesse a tenere in piedi questa situazione per poter, al momento opportuno, ergersi come unico salvatore della patria.









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