giovedì 1 ottobre 2009

Che bello Vespa e l’ipocrisia


Lidano Grassucci




Ho amato molto i cartoni animati, perché rappresentavano una “iperrealtà”. Nei cartoni non si muore mai, al massimo si diventa una frittata che poi risorge. Un cartoon che ho amato è Robin Hood, quello di Walt Disney, E, come tutti, ho avuto tanta simpatia per Sir Bis che è l’adulatore per eccellenza e cerca di “incantare” Re Giovanni senza terra. “Lei è bellissimo, sssssire”. E’ un paradosso, è un cartone. Mai avrei immaginato che questa cosa si potesse materializzare in carne ed ossa. Un certo Giorgio Calabrese, un talebano del cibo, ospite di Porta a Porta si rivolge al conduttore, il padrone di casa che accenna a problemi di dieta dicendo, letteralmente: “Ma lei è bellissimo”. E lo ripete, più volte. Non volevo crederci, sono rimasto di stucco, avevo digerito male e un certo fastidio in gola ho provato.
Non avrei mai creduto una cosa così possibile, solo che nel cartoon Sir Bis fa ridere, a Porta a Porta non mi veniva da ridere, ma per niente. Non c’era da ridere. Per ore hanno parlato di vino, di polifenoli, di virtù salvifiche di quella bevanda. Con il ministro Zaia che precisando, non sono un bevitore, spiegava la cultura del vino.
Ecco, la cultura del vino non è quella roba che ha mandato Vespa in televisione, non è mai piaggeria, è cosa da uomini, da osteria. E’ “divino” perché è la cosa più vicina al Signore che gli uomini abbiamo creato e il vino non è l’ospite a tavola è la tavola, non è l’argomento della tavolo, è la sua allegria, è la sua vita.
Insomma il vino non è roba da Sir Bis, da Vespe è roba da uomini. Quello di Porta a Porta è macchietta. E non vorrei smentire Giorgio calabrese, che neanche aveva bevuto, ma a Bruno Vespa, come dicono a Cori: “Beglio non ce se po dì”. Chi lo dice? Dice bugie


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