sabato 10 ottobre 2009

APRILIA - LA FLAVIA 82 è DEL COMUNE


Maria Corsetti
È il Comune di Aprilia il proprietario di tutto il complesso della Flavia 82. Vale a dire di tutti quegli immobili della zona 167 costruiti tra via Inghilterra e via Parigi grazie a una concessione che risale al 1990, quando il Comune stipulò la convenzione con la Flavia 82, cedendo un terreno, ma subordinando la costruzione alla realizzazione di una serie di opere di uso pubblico, come una piazza, un mercato e un’area verde. Opere mai eseguite - sono stati costruiti alloggi e locali commerciali - ma delle infrastrutture non c’è traccia. E su questa mancanza la Corte di Cassazione a Sezioni unite ha deciso in favore del Comune di Aprilia, come già avevano deciso il Tribunale amministrativo del Lazio e il Consiglio di Stato.
«Si è esaurita una lunga vicenda – spiega l’avvocato Domenico Bianchi, legale del Comune di Aprilia in questo contenzioso - che ha visto una prima vittoria del Comune di Aprilia di fronte al Tar del Lazio, quindi di fronte al Consiglio di Stato e infine di fronte la Cassazione a Sezioni unite. È stata revocata la concessione del 1990 stipulata di fronte al notaio Valente. La Flavia in un primo momento ha realizzato alloggi e locali commerciali. Ma non ha realizzato una serie di opere di urbanizzazione previste nella concessione. In realtà se la Flavia nel 2002 non avesse veduto alcuni appartamenti al Comune di Roma forse la cosa sarebbe passata inosservata. È stata proprio questa circostanza a far scattare il campanello d’allarme all’allora sindaco Luigi Meddi che iniziò l’azione di fronte al Tar. Con l’invalidamento della convenzione del ‘90 gli immobili diventano tutti del Comune di Aprilia che deve dire un grande grazie al notaio Valente per come stipulò la convenzione, prevedendo che laddove ci fossero state gravi mancanze da parte della Flavia 82 tutte le vendite effettuate sarebbero state nulle».
Le cifre nelle quali si traduce il verdetto della Cassazione fanno tremare: oltre al valore degli immobili, parliamo di qualche decina di milioni di euro, ci sono tutti gli affitti che adesso il Comune di Aprilia potrà pretendere dal Comune di Roma. Poiché la convenzione è stata giudicata nulla, infatti, gli effetti della sentenza retrocedono al ’90. Di conseguenza il Comune di Aprilia è proprietario degli appartamenti che furono venduti al Comune di Roma che ci sistemò i propri sfrattati, senza che ci fosse il nulla osta del Comune di Aprilia. Parliamo di circa 130 alloggi più le relative pertinenze, come i garage sottostanti, per i quali Aprilia potrà chiedere alla capitale gli affitti a partire dal 2002/2003, da quando cioè – e la vicenda suscitò non poco clamore in città – arrivarono le famiglie mandate dal Comune di Roma.
«Ma chiederemo anche i danni che nel frattempo gli immobili hanno subito – annuncia di sindaco di Aprilia, Domenico D’Alessio - l’arroganza dell’amministrazione romana, di Rutelli prima e di Veltroni dopo, ha fatto sì che il Comune di Roma acquistasse senza il nulla osta di Aprilia. Ora che la Cassazione ci ha dato ragione chiederemo i nostri diritti».
E i diritti del Comune di Aprilia a questo punto sono ancora di più: nel complesso della Flavia 82 ci sono locali utilizzati dalla stessa amministrazione e per i quali nel corso degli anni è stato corrisposto un canone. Per ora il canone non si pagherà più, per il pregresso ci saranno questioni da chiarire.
Il Comune di Aprilia si trova quindi proprietario di un non indifferente patrimonio immobiliare e di somme importantissime che può esigere da chi quegli immobili ha utilizzato fino a oggi. Un risultato per il quale sono stati determinanti la lungimiranza del notaio Valente e l’attenzione del sindaco Meddi durante il suo ultimo mandato. A D’Alessio ora il compito di gestire un’eredità importante, una vittoria incassata a qualche settimana dalla sua elezione (la sentenza delle Sezioni unite è stata infatti pubblicata nello scorso luglio), e che potrebbe essere determinante per risollevare il Comune dalla crisi economica nella quale è sprofondato a seguito della vicenda Aser. Vedremo ora come reagirà il Comune di Roma alla notizia, considerato che Alemanno si troverà a dover pagare per una decisione degli allora sindaci di centro sinistra. 

2 commenti:

  1. la flavia 82 è composta da 130 appartamenti 160 box e 52 cantine e vari locali del primo e secondo piano. parte del primo piano ospita la scuola elementare quarto circolo al secondo piano ci sono occupanti abusivi che hanno trasformato locali pubblici in appartamenti rubando acqua corrente. autodenunciandosi ai vigili urbani.poi ci sono tre scale di proprietà del comune di roma (tot 51 app.)sc C D G completamente distruttwe in particolare la D.Inoltre ci sono altri appartamenti nelle scale B E F H dove convivono circa 27 proprietari, che hanno acquistato la prima casa con sacrifici e mutui ancora in corso. Essi convivono con inquilini assegnati abusivamente dal comune di roma .I poveri proprietari si vedono sottratta la loro prioprietà, da una situazione sociale e politica che reca lora una stato di vita in continua tensione.

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  2. carissimo anonimo, dei 27 proprietari, per l'esattezza undici su 12 appartamenti ,si trovano nella scala A,i quali insieme a tutti gli altri delle altre scale si vedono sottrarre il loro diritto di proprietà.Prima,come tu sostenevi dall'abuso del comune di roma,poi dalla NON volontà degli sfrattati di Roma di essere stati trasferiti a50 km dalla loro vita abituale e per giunta in un altra provincia LT.Poi la svalutazione degli appartMENTI ORAMAI DIVENUTI case popolari (anche di aspetto deturpazione e vandalismo incendi nei box e...traffici...illeciti di tutto).Poi gli occupanti abusivi infilatisi ovunque con tutti gli abusi vari:((corrente acqua,e più grave, bombole di gas con tutta la pericolosità ((con i massimi scongiuri))che determmina la loro presenza a confine con la scuola materna ed elementare.Centinaia di denunce ed esposti mai soddisfatti dalle autorità.Vigili urbani mai presenti.Poi giornalisti che già ci apostrofano ex proprietatari, poi circa 90 euro al mese di condominio da versare per tutte le spese e riparazioni varie. ED infine (speriamo)disposizioni comunali non permettono di vendere perchè...il proprietario è diventato come si sà il comune di Aprilia. Praticamente cornuti e Bastonati da tutti.Io sono convinto che è dovere e non favore o quant'altro, del sindaco risolvere questa situazione con la massima collaborazione dei proprietari. R.D.

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