di Raffaele Vallefuoco
Domenica 11 ottobre 2009
Una mobilitazione per rivendicare il futuro della pesca e per chiedere un approdo sicuro. E' stato questo il senso del corteo che ha sfilato ieri pomeriggio per le strade di Scauri. "Chiediamo l'interesse delle politica" scandiva l'altoparlante portato a spalle dagli organizzatori. Una voce che destava i passanti che il corteo ha incontrato lungo il tragitto programmato. Scortati dalla polizia municipale di Minturno in testa e i carabinieri della locale stazione in coda, i manifestanti, oltre un centinaio, hanno chiesto un approdo sicuro. Ci spiega Erminio Italo Di Nora, esponente del gruppo organizzatore della manifestazione: “Alla darsena non si può attraccare. In questo momento l'unico approdo è la scogliera, ma con l'autunno alle porte è inadatta a fungere da porto. Lì le barche sono a rischio di affondamento in caso di maltempo”. Fa eco la moglie di uno dei pescatori: “Chiediamo tutela. Le barche devono essere al sicuro - spiega mentre il corteo percorre il lungomare - a noi ne sono affondate già tre”. Approfondisce Di Nora: “I pescatori sfilano per chiedere maggiore sinergie. Le istituzioni devono essere più sensibili alla pesca. Certo nel momento di crisi vengono ascoltati - precisa - ma è necessaria una sinergia quotidiana". Le loro richieste sono precise: “Un braccio aggiuntivo di oltre 50 metri alla Scogliera”, ha perorato don Massimo Capodiferro, parroco della Chiesa dell'Immacolata, che è stato il punto di partenza del corteo. “Ma nel frattempo le barche stiano alla Darsena Flying”. Un grande striscione apre il corteo: "Pescatori senza porto - Famiglie senza futuro". Oltre trenta le famiglie che sfilano con mogli e figli al seguito. "Vogliamo un posto barca per lavorare - chiede una delle mogli -. Meglio sarebbe un porto per dare lavoro alle giovani generazioni. Non vi pare?" ci domanda. La pesca è in crisi e non lo nascondono, ma amano questo lavoro, pur nelle difficoltà che impone. “Ci permette di vivere dignitosamente - interviene orgogliosa un'altra moglie - ma quanti sacrifici dobbiamo patire”. Alla Scogliera c'è il tempo per depositare una corona d’alloro in onore alla Madonna dell'Immacolata, la loro santa protettrice. Ora si attendono le risposte istituzionali.
Domenica 11 ottobre 2009
Una mobilitazione per rivendicare il futuro della pesca e per chiedere un approdo sicuro. E' stato questo il senso del corteo che ha sfilato ieri pomeriggio per le strade di Scauri. "Chiediamo l'interesse delle politica" scandiva l'altoparlante portato a spalle dagli organizzatori. Una voce che destava i passanti che il corteo ha incontrato lungo il tragitto programmato. Scortati dalla polizia municipale di Minturno in testa e i carabinieri della locale stazione in coda, i manifestanti, oltre un centinaio, hanno chiesto un approdo sicuro. Ci spiega Erminio Italo Di Nora, esponente del gruppo organizzatore della manifestazione: “Alla darsena non si può attraccare. In questo momento l'unico approdo è la scogliera, ma con l'autunno alle porte è inadatta a fungere da porto. Lì le barche sono a rischio di affondamento in caso di maltempo”. Fa eco la moglie di uno dei pescatori: “Chiediamo tutela. Le barche devono essere al sicuro - spiega mentre il corteo percorre il lungomare - a noi ne sono affondate già tre”. Approfondisce Di Nora: “I pescatori sfilano per chiedere maggiore sinergie. Le istituzioni devono essere più sensibili alla pesca. Certo nel momento di crisi vengono ascoltati - precisa - ma è necessaria una sinergia quotidiana". Le loro richieste sono precise: “Un braccio aggiuntivo di oltre 50 metri alla Scogliera”, ha perorato don Massimo Capodiferro, parroco della Chiesa dell'Immacolata, che è stato il punto di partenza del corteo. “Ma nel frattempo le barche stiano alla Darsena Flying”. Un grande striscione apre il corteo: "Pescatori senza porto - Famiglie senza futuro". Oltre trenta le famiglie che sfilano con mogli e figli al seguito. "Vogliamo un posto barca per lavorare - chiede una delle mogli -. Meglio sarebbe un porto per dare lavoro alle giovani generazioni. Non vi pare?" ci domanda. La pesca è in crisi e non lo nascondono, ma amano questo lavoro, pur nelle difficoltà che impone. “Ci permette di vivere dignitosamente - interviene orgogliosa un'altra moglie - ma quanti sacrifici dobbiamo patire”. Alla Scogliera c'è il tempo per depositare una corona d’alloro in onore alla Madonna dell'Immacolata, la loro santa protettrice. Ora si attendono le risposte istituzionali.
Nessun commento:
Posta un commento