domenica 11 ottobre 2009

APRILIA - Flavia 82, e ora sotto a chi tocca

I timori di chi ha acquistato in buona fede e oggi potrebbe trovarsi senza casa. Urgono soluzioni politiche
Maria Corsetti


Hai voluto la Flavia 82 e ora gestiscitela. La Cassazione a Sezioni unite conferma la proprietà del Comune di Aprilia dell’intero complesso immobiliare ed è chiaro che si dovranno fare non pochi conti. Economici senz’altro, ma anche di opportunità. Gli appartamenti acquistati dall’amministrazione capitolina sono in realtà di quella apriliana? E gli sfrattati romani dove li mettiamo? Gente che nel frattempo ha preso la residenza ad Aprilia, quindi non più cittadini della città eterna, ma di quella nuova. E i singoli proprietari? Quelle famiglie che hanno acquistato in buona fede, investendo i risparmi di una vita? E ancora, il Comune di Aprilia riuscirà a recuperare tutte le somme a questo punto dovute da chi ha utilizzato quegli immobili come se fossero i propri?
C’è anche da chiedersi perché  una sentenza pubblicata a luglio venga comunicata – e in via del tutto incidentale, quasi per caso  – dal sindaco Domenico D’Alessio solo al consiglio dell’8 ottobre. Due mesi di silenzio ad elencare solo i guai dell’Aser, e la buona notizia invece viene tenuta segreta. In fondo, ma chi le va a controllare le sentenze della Cassazione?
Questo il “day after” della scoperta del tesoro. Probabilmente la riservatezza con la quale è stata trattata la questione è dovuta proprio al risvolto della medaglia. L’azione a questo punto è politica e delicatissima, il diritto autorizzerebbe il Comune a prendersi le sue proprietà, l’opportunità suggerisce di trovare soluzioni che evitino di lasciare persone in mezzo a una strada.
Ma come si è arrivati a una situazione così paradossale? La miccia che accese il fuoco ai tempi di Meddi fu l’acquisto degli appartamenti da parte dell’amministrazione romana, compravendite prive del nulla osta di Aprilia. «Ai tempi della giunta Meddi ero stato delegato a seguire la questione – spiega D’Alessio – ho fatto molti incontri anche con altre amministrazioni coinvolte nelle decisioni capitoline. Pomezia e Albano avevano gli stessi problemi.  Allora ho sempre invocato il rispetto del rapporto tra gli enti, ma a Roma non vollero ascoltare. Noi avevamo già una serie di problemi, inserire famiglie che venivano ad Aprilia come ultima spiaggia, famiglie con situazioni difficili ci creava ulteriori disagi. Oggi però queste persone fanno parte della cittadinanza di Aprilia e non possiamo non tenerne conto. Come non possiamo tenere conto di chi ha acquistato una casa». A questo si aggiunge, però, la lista, una lista di 500 richieste, per avere un alloggio popolare. Con la costruzione della torre Ater ne saranno soddisfatte solo 50. I restanti 450 potrebbero anche chiedersi perché il Comune non mette a loro disposizione gli immobili della Flavia 82.
A fronte di tutto, però, rimangono le cifre che il Comune di Aprilia potrà esigere  dal comune di Roma e quelle sono sacrosante. Ci volevano le Sezioni unite della Cassazione e una sentenza destinata a entrare nei libri di diritto per distogliere in questi giorni l’attenzione dalle vicende dell’Aser.

1 commento:

  1. Perchè sia voi che il messaggero dite che i proprietari potrebbero avere problemi? Noi abbiamo un regolare atto notarile di compravendita non vedo in che modo e per quale motivo dovremmo essere epropriati. Se il comune vuole le nostre case dovrà pagarcele.

    RispondiElimina