giovedì 24 settembre 2009

Tonino sindaco di Fondi


Lidano Grassucci



Basta. Mo’ basta. Sciogliete Fondi per favore. Scioglietelo così la camorra finirà per sempre. Così la mafia, siciliana, americana, giapponese verrà debellata una volta per sempre.
Facciamo di Fondi la madre di tutti gli scioglimenti, mettiamo sul pennone del comune una bandiera con scritto “qui la mafia non c’è più”. Poi scriviamo nei cartelli all’ingresso di Fondi, sotto la scritta del comune, la frase “città demafiatizzata” e tutto tornerà sereno.
Che ci vuole per battere la mafia? Basta scriverlo. Facile.
Facciamolo, ma subito. Per tutto questo, non possiamo mica fare i tirchi andare a mettere in mezzo questioni come la democrazia, l’autonomia dei comuni, la sovranità popolare.
Bazzecole.
Nominiamo poi, per sicurezza, Antonio Di Pietro a commissario della città e affidiamo il Mof alle cooperative antimafia, previa “nazionalizzazione” di tutte le attività del mercato. Ci siamo un po’ rotti di questa libertà del mercato, del liberismo sfrenato. Tutto al popolo dell’antimafia militante, tutto non lasciamo tentazioni in giro.
Subito un provvedimento esemplare, diventi Fondi la capitale delle virtù. Verifichiamo tutti i nati, o che hanno nonni, originari di Caserta, della Sicilia, dell’hinterland di Napoli e interniamoli.
Dichiariamo anche i fondani inabili al voto, per evitare ricadute.
Così chiudiamo co’ sta storia di Fondi e della mafia, si è stancato anche il mio gatto che non sa leggere e sta sotto antibiotici per via di una infezione che non gli passa.
Basta, facciamo di Fondi un simbolo.
E la democrazia? E’ fastidiosa come le zanzare, aboliamola come la proprietà privata.
Al resto pensa Tonino, che Dio lo abbia in gloria.

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