giovedì 24 settembre 2009

TERRACINA - Nardi vuole uscire da Acqualatina

Teresa Faticoni
«I francesi sono arrivati in Acqualatina in maniera diretta, hanno cambiato management (segnale preciso), hanno promesso a chiacchiere mari e monti, i risultati però ci confermano che la Società non rispetta gli impegni sottoscritti  con i Comuni». Il sindaco di Terracina Stefano Nardi ha preso carta e penna e scritto una lettera aperta ai colleghi di tutti i Comuni della provincia di Latina, a quelli di Anzio e Nettuno, Amaseno, Vallecorsa, Villa Santo Stefano e Giuliano di Roma. Tutti quelli che fanno parte dell’ambito territoriale ottimale 4. Quando uno crede di averle sentite davvero tutte, per stupirsi ancora può andare a Terracina. Ma lasciamo ancora la parola al primo cittadino della città del Monte Giove: «Non consento in maniera assoluta e non dobbiamo consentire che i mutui che abbiamo pagato non ci vengano restituiti: riprendiamoci dunque il nostro 51%, oppure si tenessero l’intera società». Ora, il prode sindaco Nardi dovrebbe sapere che “i francesi”, come li chiama lui, non sono arrivati in Acqualatina, perché ci sono sempre stati. Dall’inizio. La storia è cominciata quando, in seguito alla legge Galli, fu costituito l’Ato 4 (che comprende tutti i Comuni citati da Nardi nella sua missiva) e lo stesso fu uno dei primi in Italia ad avviare la gestione del Servizio Idrico Integrato affidandolo ad Acqualatina. La stessa è costituita a prevalente capitale pubblico (il 51% del capitale è detenuto dai Comuni dell'ATO 4 in proporzione alla popolazione residente). Il partner privato di Acqualatina (la francese Veolia) è stato selezionato tramite una gara europea e la gestione è stata affidata per 30 anni più 30. Ora, per farla semplice, è come se il Comune di Terracina volesse uscire dall’Europa, dichiarando che gli europei gli stanno antipatici e che l’Europa possono anche mettersela in saccoccia. Ma Nardi non demorde: «convocherò presto un Consiglio comunale per troncare il rapporto, non mi va che tra Istituzioni si agisca con decreti ingiuntivi, perché li farei anche a me stesso». Ecco. Li faccia a se stesso i decreti ingiuntivi. Perché anche senza andare nel merito della sparata scissionista Nardi fu uno dei primi ad approvare l’adesione del Comune di Terracina al mutuo che Acqualatina ha acceso con la Depfa Bank. Cosa è successo, dunque? La Gioconda fa ancora tremare lo spirito antifrancese di alcuni italiani? Il sindaco di Terracina va oltre, e lancia in resta, annuncia la sua battaglia filoleghista: «Riprendiamoci la nostra identità culturale e politica di popoli con antiche e nobili tradizioni, perché, ribadisco, i rapporti con le Istituzioni devono essere assolutamente rispettati. Se manca il rispetto allora meritiamo di essere colonizzati da loro e nel tempo sicuramente anche da altri».

1 commento:

  1. E' veramente poco credibile, spero che si sia convertito seriamente visto che fino ad adesso nelle conferenze dei Sindaci ha sempre avvalalto tutte le scelte del Gestore, compreso la revisione della Convenzione di Gestione e del Piano degli investimenti del 2006.

    http://www.acquabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=1965

    E poi perchè gli piacciono tanto i Tedeschi (della Depfa Bank) mentre i francesi non gli piacciono?

    Il 28 maggio 2008 il suo consiglio comunale ha approvato l'atto di pegno delle azioni comunali su Acqualatina da parte della Banca d'affari tedesca http://www.acqabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=1353

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