giovedì 24 settembre 2009

FORMIA - Di chi sono gli spazi pubblici?

 Raffaele Vallefuoco
Giovedì 24 Settembre 2009

Monta l'indignazione a Formia tra gli esponenti della Destra Formiana. In particolare a far infuriare i componenti del sodalizio è l'utilizzo degli spazi pubblici e la Sala Ribaud del palazzo comunale, in primis. «Cambiano i partiti, cambiano le sigle, ma purtroppo, non cambiano le persone e soprattutto il loro modo di agire, ovvero, quello di predicare “popolo” e razzolare da élite privilegiata. Stiamo parlando del Pd di Formia, quelli che alla festa dell’Unità si travestono da popolani a suon di sagre e che poi in vista del congresso cittadino vestono di marca». Il riferimento è alla richiesta del Pd di usufruire della sala consiliare del Comune  venerdì e sabato per i lavori precedenti il congresso cittadino, che si terrà domenica. «Ci facciamo portavoce di molti cittadini indignati che obiettano legittimamente: chi pagherà lo straordinario ai dipendenti comunali che dovranno stare a disposizione del Pd per aprire e chiudere il Comune e la sala consiliare? Il Congresso si effettuerà in orari pomeridiani fino a sera, orari che esulano da quello ordinario di lavoro dei dipendenti comunali e quindi l’amministrazione dovrà pagare almeno dieci ore di straordinario - ipotizzano - soldi pubblici, soldi di noi cittadini. Il Pd di Formia ha due sezioni proprie a disposizione (in realtà sono tre ndr), pertanto può evitare benissimo questo spreco di denaro pubblico. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di non concedere la sala consiliare al Pd e di invitarli a tenere il congresso nelle proprie sezioni, o in alternativa di far pagare ai democratici l’affitto della sala così come si fa in tutti i comuni d’Italia al fine di ammortizzare i costi del personale, costi che  - ammoniscono - non possono ricadere sui cittadini per la voglia di apparire del Pd. Lo spreco di denaro pubblico è questione morale e chi si presta allo scialo ne risponderà davanti ai cittadini di Formia e ci chiediamo se tali operazioni siano legali o meno. Siamo certi che sindaco e maggioranza stiano dalla parte della gente». Tesi che, invece, viene rovesciata dagli esponenti del Partito Democratico. In sostanza, secondo i democratici, l'uso dei spazi pubblici assicura la trasparenza della politica. In particolare ad intervenire è la coordinatrice dei circoli Ada Filosa, che spiega: «Un partito, per quanto rappresentante di una sola parte, non è detto che non abbia diritto a fruire  degli spazi pubblici. Abbiamo fatto la richiesta, se ci fossero stati dei motivi ostativi, poteva anche essere  negata». E invece venerdì, prima, e sabato, poi, ospiterà due momenti propedeutici al congresso vero e proprio che si terrà nei tre circoli cittadini. «Quello che ci apprestiamo a vivere è un momento che vogliamo condividere con la cittadina. La politica  - sottolinea Ada Filosa - deve avere una funzione all'interno della città. l luoghi pubblici - afferma, ribaltando la tesi della Destra Formiana - devono essere abilitati di più alla politica perchè tutto diventi maggiormente trasparente. Proprio in questo senso abbiamo cercato uno spazio pubblico. Intendiamo aprire alla cittadinanza quello che è visto, a torto, solo la discussione di partito. Non a caso il nostro è un dibattito aperto alla cittadinanza». 

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