venerdì 18 settembre 2009

SABAUDIA - I dissidenti non mollano l'Aventino

Antonio Picano
Non indietreggiano. Anzi sono più che mai convinti a portare avanti la loro battaglia. Alberto Cuccaroni, Gianni Capponcelli, Antonio Ciriello, Emmanuele De Piccoli e Francesco Sanna restano sull’Aventino. Fino a quando questa Amministrazione, che pur li vede parte integrante della maggioranza, non cambierà registro, iniziando a lavorare a 360 gradi nell’interesse degli elettori che alle consultazioni del giugno scorso le hanno accordato una fiducia plebiscitaria. “Il problema non risiede tanto nell’assegnazione degli incarichi dice il portavoce dei cinque consiglieri del Popolo della Libertà, Antonio Ciriello -  quanto nell’azione del governo che nei suoi primi tre mesi di attività ha posto attenzione solo sulle problematiche collegate al lago di Paola, portando in consiglio comunale le beghe familiari che ruotano attorno all’area. Non ci si è curati del servizio di raccolta rifiuti, non si è nemmeno iniziato ad affrontare gli altri, e tanti purtroppo, temi irrisolti della città, contenuti nel programma elettorale”. “Certo – aggiunge – la sistemazione dell’area del lago fa parte delle priorità, ma non è la primissima in scaletta”. “Perché tutta questa fretta e tutto questo impiego di energie, sfociati tra l’altro in risultati assolutamente insoddisfacenti, come dimostrato dalla delocalizzazione dei Cantieri Rizzardi, deliberata dalla Regione Lazio, e dall’ondata di crisi che investe il mondo del lavoro?” si chiede Ciriello ricordando che il dissenso non sortisce da fattori di poltrone, ma solo dal ritardo nella partenza accumulato dalla nuova amministrazione. “Non è certamente nostra la colpa – avverte - se non si è ancora proceduto alla composizione delle commissioni consiliari, il cui mancato inizio dei lavori, con un consiglio sul riequilibrio di bilancio alle porte, rischia di bloccare l’azione amministrativa”. I motivi della contestazione nata all’interno del Pdl proverrebbero quindi da una gestione della cosa pubblica “che naviga esclusivamente sulle acque del lago di Paola” e da un sistema di governo che non riescono a digerire, “non certo - tiene a ribadire l’ex Dca - dallo scontento per cariche non conferite alla cordata”. “Anche se – precisa – è palese che l’amministrazione ruota attorno ad una ben determinata oligarchia, che sembra riecheggiare i tempi della vecchia DC”. “Però anche noi cinque abbiano una buona fetta di elettorato cui dobbiamo dar conto, non possiamo pertanto essere solo spettatori impassibili” sottolinea rammentando che Capponcelli e De Piccoli sono risultati primo e secondo eletti. Non ci sarà quindi marcia indietro da parte dei nuovi dissidenti in consiglio. Che tuttavia tengono a ribadire la loro appartenenza al Pdl, “perché il popolo ci ha votati nel Pdl e nel Pdl vogliamo restare”. “Siamo un gruppo granitico nel quali altri sono pronti ad entrare” conclude Ciriello ribadendo che,  “se necessario, siamo pronti a chiedere l’azzeramento delle cariche di Giunta”. Una situazione che comincia a scottare.         

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