lunedì 21 settembre 2009

Poste Italiane licenzia i portalettere

Teresa Faticoni
La riorganizzazione di Poste Italiane comincia dal taglio dei portalettere. In un incontro che si è tenuto giovedì scorso tra la dirigenza e le organizzazioni sindacali l’azienda ha comunicato di considerare in esubero 10.660 persone in Italia, soprattutto portalettere, di cui 880 nel Lazio e un numero consistente anche in provincia di Latina. Un piano di riorganizzazione che parte dall’analizzare l’esistente. I ricavi per Poste Italiane sono coerenti con la contrazione di quelli degli ex monopolisti nei paesi europei. Con la sola differenza che in molti paesi europei la liberalizzazione è stata completata. A oggi Poste Italiane è una società per azioni il cui capitale è posseduto per il 65% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (ex Tesoro) e per il restante 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti. La società è posta sotto il controllo e la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, già Ministero delle Comunicazioni, ha un organico di circa 150.000 impiegati (nel 1990 si contavano oltre 237.000 dipendenti) ed un utile netto di 843,6 milioni di euro (bilancio Gruppo Poste Italiane 2007). [fonte wikipedia]. Ma a questo punto bisogna affrettarsi: perché nel 2011 è prevista in ambito europeo la piena liberalizzazione dei servizi postali. Dal piano presentato dal management nel triennio 2010-2012 è possibile ipotizzare, in conseguenza del calo del mercato e della riduzione della quota di mercato, un calo compreso tra il 3% e il 4% annuo. Ma sicuramente in linea con i Paesi europei. Nel progetto presentato ai sindacati, che a tutt’oggi ancora non si sono espressi ma è facile immaginare come il taglio dei posti sia indigesto, c’è una nota particolarmente interessante. Perché nel punto in cui si analizzano i disguidi possibili la provincia di Latina brilla per le prestazioni negative. Perché in molte occasioni la posta non arriva a casa della gente? «Esistenza di disguidi reali per quelle realtà con toponomastica particolarmente complessa che possono portare a un’errata interpretazione dell’algoritmo di riconoscimento (civici con post barra, civici con indicazione rosso/nero) o, anche, per mancanza di riferimenti toponomastici», si legge nel piano. Insomma, la ostanza di sessantadue pagine di idee è quella di tagliare le spese. E i primo modo per farlo è quello di eliminare il recapito della corrispondeza il sabato organizzando il servizio su 5 giorni. Oltre a tutta una serie di iniziative che riguardano la «rimodulazione dell’intero assetto logistico/produttivo della filiera postale». Il tutto si gioca sui numeri: nel 2008 il volumi in entrata del recapito ammontava a 3,373,737 (valore in migliaia di pezzi). Mentre nel 2009 si ferma a 3.031.513. Cioè meno 10,1%. E significa che servono meno portalettere. «Il nuovo Recapito, con il progetto denominato ‘Piano Ecologico Recapito’ – si legge nel piano -, persegue anche l’obiettivo di aumentare i livelli di sicurezza dei portalettere e diminuire le emissioni inquinanti attraverso la riduzione del numero dei motomezzi utilizzati per il recapito della corrispondenza». Insomma, pochi ma sicuri. 

2 commenti:

  1. a domanda attendo risposta ,ho letto che assumete 30.000 dico trentamila precari e cercate in tutti i modi di licenziare 10660 unità bah chi ci capisce qualcosa è bravo.per quanto riguarda il cosidetto piano ecologico recapito,perchè nonfornite i portalettere di motorini elettrici,le emissioni inquinanti si eliminano in questo modo,non attraverso la riduzione di un centinaio di motorini e sbattendo fuori dei lavoratori con famiglia a carico.

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  2. Como 19 OTTOBRE 2009
    Oggi è un lunedì lavorativo diverso da tanti altri trascorsi nel nostro piccolo
    ufficio postale di Como.
    Oggi manca un nostro collega licenziato in tronco.
    Parlo di Maurizio Stabile un collega che ha prestato la sua opera per più di
    vent'anni con umiltà,dignità,spirito di sacrificio e onestà per “Poste Italiane”.
    A prescindere da ogni giudizio, personale privato, tutti noi abbiamo il dovere
    di prendere ATTO e COSCIENZA di una decisione,
    SCONSIDERATA e SPROPORZIONATA,
    da parte dei vertici di questa società.
    Al nostro collega è stata contestata una mancanza di regole stabilite dal
    nostro contratto collettivo nazionale di lavoro.
    Il licenziamento è stato deciso dopo aver visto sulla rete internet un filmato,
    fatto da un cellulare, dove, per un centinaio di secondi ,si intravedevano
    scorci della nostra vita quotidiana sul posto lavorativo.
    Questi video si possono rintracciare e visualizzare sulla rete internet :
    http://silverlight.services.live.com/84350/il%20postino/video.wmv
    http://silverlight.services.live.com/84350/video%20personali/video.wmv
    A voi il giudizio.
    A noi sembra un decisione ,oltre che scellerata, che lede la LIBERTA' di ogni
    individuo.
    Vediamo questa decisione dell'azienda come un azione intimidatoria
    verso tutti quei colleghi che si sono sempre battuti per i diritti dei lavoratori
    e che con grande coraggio hanno fatto sentire la propria opinione sindacale.
    Siamo coscienti di attraversare un periodo buio della civiltà umana ,
    rapiti dalla odierna lotta esistenziale economica contro una crisi capitalistica
    globale, dove democrazia è sempre più sinonimo di dittatura ,si licenzia e si
    manda sul marciapiede una persona onesta di 50 anni .
    Non possiamo non indignarci. Cosa fare?
    Una risposta sarebbe UNIRSI. Costruendo un comitato ,
    di noi lavoratori, dove apportare le proprie idee, conoscenze ,problematiche,
    senza dover delegare e sottostare a quelle persone che si sono rese
    responsabili in questi anni del peggioramento contrattuale con l'azienda.
    (sindacati firmatari).
    Ci appelliamo a voi tutti lavoratori del territorio italiano che prestate servizio
    per Poste Italiane a :
    ● PORTARE CONCRETAMENTE AIUTO ECONOMICO AL NOSTRO
    COLLEGA , bastano pochi euro in qualsiasi ricevitoria SISAL
    caricando la POSTEPAY 4023 6004 6625 2121 o sul sito
    ● w ww.comotvfree.tk offrendo opportunità di lavoro nel comasco.
    ● Aderire alla nostra organizzazione legale e sindacale non firmataria e
    rappresentativa cobasptcub con l'allegato della presente.
    Siamo sicuri che la battaglia legale che intraprenderemo con Maurizio Stabile
    lo riporterà presto tra noi,questa deve essere solo un vacanza”forzata” ,
    perchè è in gioco la LIBERTA' di ogni individuo.

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