venerdì 4 settembre 2009

PONZA - Vitiello e Mazzella, datevi la mano

Paolo Iannuccelli
Ponza, 1 set. (Adnkronos) - Tracce di gasolio sulla spiaggia di Giancos a Ponza sono state segnalate questa mattina da alcuni bagnanti. Sul posto è intervenuta la Guardia di Finanza dell'isola che sta provvedendo a mettere in sicurezza la zona. Sono stati eseguiti inoltre dei prelievi che saranno poi trasmessi all'Arpa. Secondo una prima ipotesi, la presenza di gasolio sarebbe riconducibile ad una perdita dai serbatoi della centrale elettrica. "Manderemo sul posto i nostri tecnici per accertare ciò che è successo e per capire il da farsi", ha detto all'ADNKRONOS Pompeo Porzio, sindaco dell'isola di Ponza. Mentre una turista Germana Cavalieri, frequentatrice abituale dell'isola di Ponza, racconta: "La spiaggia è completamente impregnata di gasolio che arriva dal basso. L'odore è molto forte e col vento diventa ancora più intenso. Sul bagnasciuga si vedono macchie traslucide. E' impressionante". "Nel frattempo - continua la turista - è in corso la messa in sicurezza da parte della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera del tratto interessato".  Queste le notizie di agenzia, tutte imprecise, senza professionalità, ogni “lancio” delle decine di agenzie di stampa ed informazione italiane è affidato al caso, all’improvvisazione, alla poca conoscenza. Nessuna precisione nelle notizie, nessun ordine mentale, nessun giornalista di grido che parte per Ponza e va a verificare la cosa de visu. Bastano i soliti comunicati stampa. Naturalmente, i grandi quotidiani ed i maggiori telegiornali nazionali si comportano seguendo supinamente le “Ansa” di turno, ecco il caos mediatico, la totale disinformazione. Dilettanti allo sbaraglio, specchio fedele di un’Italia che affonda, per rimanere in tema marinaresco. Tutti scrivono le stesse cose, i giornali ed i telegiornali nazionali sono come fotocopie, internet impazza a dire cose astruse, inaffidabili, farsesche. Tanto rumore per nulla, operatori turistici vittime, per l’ennesima volta, di gogna mediatica, di cose false. Gente perbene costretta a vedersi arrivare telefonate di disdetta dei posti letto o dei ristoranti. La solita frase: “Ho saputo dalla televisione che a Ponza non si può fare il bagno”. Collegamenti in diretta fatti da casa, immagini dell’isola che non riguardano la zona interessata al fatto di cronaca. La verità? Nessuna macchia di gasolio in mare a Giancos, una spiaggia vietata da anni alla balneazione. Si trova in zona portuale ed è meglio non immergersi. Valli a capire gli operatori  italici d’informazione, seduti dietro una scrivania, senza mai alzare il sedere dalla sedia, senza mai verificare le cose. Tre anni fa, sempre a Ponza, hanno fatto passare per un brutale omicidio un infarto occorso al professor Campanella, stimato docente universitario capitolino che stava veleggiando in un pomeriggio ventoso. Trovate le impronte dell’assassino”, hanno scritto. Erano quelle degli addetti alle pompe funebri. Ogni commento è superfluo. Siamo a qualcosa che rasenta il ridicolo, si cerca lo scoop solo perché una persona è deceduta di morte naturale nella famosa isola di Ponza, diventata come Odeon, dove tutto fa spettacolo, le cose vengono gonfiate in un amen. Il tutto in danno degli operosi isolani. Se a Ponza uno si rompe un dito, diventano dieci. Se i punti di sutura applicati al poliambulatorio sono due si trasformano in venti, tre grammi di droga sono trenta, un giorno di ricovero in ospedale si tramuta in caso gravissimo, una crudeltà verso un posto che merita più rispetto. Ora basta, lasciate stare Ponza ed i ponzesi, oppure prendete il primo aliscafo, come fanno tanti giornalisti stranieri: seri, precisi e puntuali. Sul fatto accaduto nei pressi della centrale elettrica, la Sep, se ne stanno dicendo tante in questi giorni. Qualcuno pensa addirittura a un sabotaggio. Sarà la magistratura a indagare. Marco Giancristofaro è persona capace. Una cosa è certa: queste cose fanno male all’isola, agli isolani e chi ama a dismisura questo scoglio – e siamo tanti – come me. La diatriba – vecchia di anni - tra Enzo Mazzella, titolare del pontile Enros a Giancos, e la famiglia Vitiello, proprietaria della centrale elettrica ponzese, è fatto risaputo. Ne hanno parlato diffusamente tutti gli organi d’informazione. Ogni cosa a colpi di querele, denunce, cause, processi, avvocati, giudici, carta bollo. Una lite infinita che non fa bene a Ponza che necessita di un rilancio turistico e d’immagine. Tutti siamo d’accordo che la centrale va spostata da Giancos - zona abitata – in altra parte del’isola, a Tre Venti o Monte Pagliaro. Ma continuare a discutere animatamente, a farsi la guerra non ha senso. Amici, scambiatevi francescanamente un segno di pace. Ve ne saremo tutti grati. Incontratevi, datevi la mano dopo tanto tempo, cominciate a pensare al futuro dell’isola, al bene comune.

2 commenti:

  1. Un grazie! a Iannuccelli da Corrado Tumaini (http://corradotumaini.postilla.it/ambiente/inquinamento/tags-ponza-centrale-elettrica-inquinamento-emergenza#comment-45)

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  2. E' PIU' DI VENT'ANNI CHE VADO IN VACANZA ALL'ISOLA DI PONZA. IO NON CAPISCO LA POLITICA DELLE VARIE AMMINISTRAZIONI CHE SI SONO SUCCEDUTE AL GOVERNO DELL'ISOLA E PENSO CHE NEI PROSSIMI ANNI RACCOGLIERANNO I FRUTTI DELLO SCIACALLAGGIO DI TUTTI QUESTI ANNI.................

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