mercoledì 23 settembre 2009

APRILIA - Abbott, indietro non si torna

Teresa Faticoni
Dalle 200 mobilità non si torna indietro. Ieri presso Confindustria Latina il management del colosso farmacautico di Campoverde è stato irremovibile. Dal primo gennaio 2010 la multinazionale deve avere 200 informatori scientifici del farmaco in meno in organico. Una esigenza strutturale e non congiunturale dalla quale è impossibile recedere. I sindacati, come da classica tradizione vertenziale, hanno proposta un anno di cassa integrazione straordinaria. La richiesta va nel senso di prendere un po’ di tempo, per gestire meglio anche gli esuberi. Perchè la situazione è drammatica, sia per l’impatto sociale (solo una ventina andrebbero in pensione con lo scivolo tramite ammortizzatori sociali) sia per l’impatto economico. 200 persone in più sul mercato del lavoro sono tante. Proprio per questo i segretari di Cgil, Cisl e Uil categorie chimici hanno avanzato la proposta di attivazione del progetto Welfarma per un ricollocamento dei lavoratori in esubero. Di più: «al fine di attenuare l’impatto sociale, è stato chiesto di ridurre il numero degli esuberi anche attraverso la possibilità di ricollocamento del personale dichiarato in esubero sulle altre linee dell’informazione medico-scientifica». Naturlamente per coloro che andranno via le parti sociali si aspettano un importante incentivo economico. «Un incontro interlocutorio - commenta Armando Valiani della Ugl chimici - abbiamo gettato le basi per un ipotetico accordo che ci  attendiamo sia positivo anche se Abbott è già in mobilità».  Intanto partono le assemblee in Italia prima del prossimo incontro dell’8 ottobre.


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