Sergio Arienzo
Una grande V nera, una ferita sulla montagna simbolo di Terracina. Sarebbe facile definirlo il solito incendio estivo ed è ancora più facile pronosticare i soliti strascichi polemici sulla scarsa manutenzione e prevenzione di Monte S'Angelo comunemente chiamato Monte Giove. Proprio Giove potrebbe essere l'unico in grado di risolvere il problema, fulminando con una sua saetta chiunque attenti alla vegetazione della sua montagna e alla sicurezza dei turisti che, oltre a combattere con "l'indecenza" del servizio offerto nella visita al tempio, rischiano anche di rimanere intrappolati dalle fiamme. Non sono un esperto di incendi, ma basta andare sulla strada che costeggia la montagna e guardare in alto per capire che il fuoco è partito proprio dal basso e si è sviluppato a V verso l'alto grazie al vento che risale la montagna. Il vento è una questione naturale e prevedibile così come è prevedibile che lasciare la vegetazione secca ai lati della strada può facilmente innescare incendi di quella proporzione. Si parla di incendio doloso, ma dolose o no, le fiamme sono facilmente evitabili se si programmasse per tempo una pulizia radicale e una striscia di rispetto dalla strada. Ma l'esperienza sembra non insegnare nulla, il Tempio è stato più volte lambito dalle fiamme e, se resiste al passare del tempo, potrebbe non resistere ad un incendio che troverebbe terreno fertile nella scarsissima manutenzione dell'area monumentale spesso piena di erbacce secche specialmente in questo periodo di mancanza di precipitazioni atmosferiche. Ma la perdita del Tempio di Giove importerebbe a qualcuno? Al di la dei soliti mugugni dei cittadini e dell'amore ( e tanta,tanta fatica) del prof. Selvaggi che lo ripulì e rese più accogliente pur senza mezzi a disposizione, quali azioni concrete sono state fatte per preservare e valorizzare questo inestimabile ricordo di una civiltà più attenta dell'attuale al bene comune? L'attuale amministrazione ha tentato di far cassa facendo pagare il biglietto d'ingresso senza offrire alcun tipo di servizio, accortasi dell'inadeguatezza della gestione ha, generando molte polemiche ( sembra oramai scontato che accada), affidato il tutto ad una scuola di Fondi. Pochi giorni fa l'annuncio di una vera rivoluzione: la commissione urbanistica aveva illustrato un intervento finanziato dalla regione su un "viaggio polisensoriale" notturno con ologrammi di soldati romani e di dei, con effetti audiovisivi e tridimensionali che riporteranno il turista o l'avventore al periodo in cui nel sito si venerava la divinità del Giove Bambino. Messo da parte lo scetticismo per l'oramai cronico vizio di annunciare grandi opere che non si realizzano mai, non vorremmo che il visitatore del tempio un giorno si trovasse in presenza di un meraviglioso spettacolo "polisensoriale" e scambiandolo per quello annunciato dall'amministrazione, rimanesse a guardarlo invece di scappare a gambe levate dall'ennesimo esempio dell'opposto della realtà virtuale, il fuoco vero. I romani avevano Nerone che aveva il vizio di bruciare tutto, noi chi dovremo ringraziare dell'eventuale fuoco distruggi tutto?
mercoledì 5 agosto 2009
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