Maria Corsetti
Le regole della politica? Si possono rivedere, l’opportunità è un’idea che cambia con i tempi e il luoghi. Apparentamento con la maggioranza? No, si può rimanere all’opposizione rimanendo in un’ottica principalmente costruttiva, ponendo il proprio veto non per principio ma per profonda convinzione che qualcosa non va. Do ut des? Si possono portare voti senza chiedere nulla in cambio.
Inizia così ieri mattina la conferenza stampa di Carlo Federici, candidato sindaco con la lista Impegno Civico nelle elezioni di giugno e oggi consigliere di opposizione, nonostante abbia dichiarato pubblicamente – nei giorni del ballottaggio – di sostenere Domenico D’Alessio. Consigliere di opposizione indipendente, visto che Impegno Civico attualmente fa capo ad altre persone che nei giorni scorsi hanno registrato il marchio all’Agenzia delle entrate, inviando al, a questo punto ex, leader del movimento politico una raccomandata con proposta di adesione. Ed ecco il nodo al centro della conferenza stampa: Carlo Federici si è dichiarato indipendente in attesa di darsi un nome, tornando comunque a ribadire la sua posizione di opposizione costruttiva. Ma come sono andate le cose? Federici parte dalla primavera scorsa, alla vigilia della più appassionante competizione elettorale registrata in provincia di Latina e dintorni negli ultimi anni (diciamolo pure, per ricordare qualcosa di simile bisogna tornare al 1993 nel capoluogo pontino). Siamo dunque nei primi mesi del 2009 quando nasce la lista Movimento Civico. Aprilia è in fermento, nulla è scontato, si può sognare. Si parte con il progetto, guardato con simpatia dall’associazione Cittadini per Aprilia, associazione che decide di aderire alla lista. A guardare i risultati le cose non vanno poi così male: il candidato sindaco Carlo Federici raggranella circa 2300 voti, praticamente la metà di Alfonso Longobardi che alle spalle ha però il Partito democratico. Con il suo 5,21% Federici si guadagna il posto in consiglio comunale e tutto sarebbe finito lì se il ballottaggio non avesse posto il dilemma: Bencivenni o D’Alessio? In realtà non è obbligatorio scegliere, ma le pressioni sono tante, gli elettori chiedono come orientarsi, vogliono esprimere la loro preferenza al ballottaggio e cercano dal loro leader una risposta. Ci sono incontri con entrambi i candidati, il direttivo di Impegno civico si riunisce, la scelta ricade su Domenico D’Alessio. «A Ilaria Bencivenni – ha chiarito Federici - che mi venne a parlare insieme al vice coordinatore provinciale del Popolo della libertà, Fabio Bianchi, risposi che non mi piacevano alcuni nomi che avevano inserito nelle liste: non si possono candidare persone solo perché teoricamente portano voti, è una logica che non paga. I fatti mi hanno dato ragione». Scelto D’Alessio, dunque, le pressioni del direttivo, in particolare degli appartenenti all’associazione Cittadini di Aprilia, sono per il silenzio, cioè per lavorare in maniera sotterranea, per non fare “outing”, detto alla maniera di oggi. All’esterno la convinzione è quindi che la posizione di Impegno civico sia di neutralità. Federici non ci sta e la sera della chiusura della campagna elettorale di D’Alessio sale sul palco, dichiara il suo appoggio, precisando che rimarrà all’opposizione. «La nostra posizione – ha ribadito ieri il consigliere comunale – era ed è che noi appoggiamo D’Alessio ma senza chiedere nulla in cambio. Abbiamo voluto che D’Alessio prendesse questa nostra decisione come presa di responsabilità aspettandoci da lui altrettanta responsabilità».
E qui scatta la rottura, anche se c’è da chiedersi se davvero sia stato questo il motivo o se si è trattato solo di un pretesto. Fatto sta che nei giorni scorsi Federici si è vista arrivare a casa una raccomandata che lo informava dell’avvenuta registrazione di Impegno civico, presidente Giovanni Labella, con proposta di adesione. Il risultato è che Impegno civico esce dal consiglio comunale, Federici rimane e Aprilia ha un movimento in più.
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