mercoledì 5 agosto 2009

PONZA - Pontili e noleggi: un questione di tempistica

Franco Schiano
“Si, è vero! La concessione demaniale dello specchio d’acqua sul quale normalmente stazionano le barche che noleggio, non l’ho mai avuta. – ci ha detto uno dei tanti noleggiatori di Ponza, che preferisce conservare l’anonimato – è corretta teoricamente quindi la contestazione di occupazione abusiva. Ma – prosegue – trovo abnorme la modalità del sequestro e soprattutto la tempistica. Dopo la storia dei pontili questo delle barche da noleggio è un altro durissimo colpo all’economia dell’isola. Quest’inverno dovremo iscriverci nelle liste di povertà per avere un pasto gratis. E’ come se lo Stato, tramite la magistratura, avesse deciso improvvisamente di riprendere il controllo di Ponza dopo decenni di colpevole assenza. Lo ha fatto scegliendo un modo, secondo me, sbagliato e traumatico creando uno tsunami economico di proporzioni enormi. Tutto questo si poteva fare a fine settembre, ottenendo lo stesso scopo, senza mettere sul lastrico un’intera isola. Solo che a settembre il fatto non avrebbe fatto notizia, non avrebbe avuto le prime pagine dei giornali nazionali. Delle isole ci si ricorda, nel bene e nel male, solo durante l’estate. Durante il resto dell’anno non esistono. Spariscono, è come se non esistessero. Nessuno più si ricorda di loro, salvo riparlarne la prossima estate. Ci hanno sparato addosso una bomba atomica, mentre bastava minacciarci con una pistola giocattolo: intimandoci, per esempio, il pagamento di un canone provvisorio. Un po’ di buon senso non guasta mai. Inoltre – aggiunge il nostro interlocutore, con una punta amara d’ironia – bisognerebbe interessare il ministro Brunetta, perché punisca i dipendenti statali e comunali “fannulloni” che in questi ultimi 15 anni, hanno lasciato a dormire sulle loro scrivanie, senza dare mai un risposta, le nostre domande di concessione, puntualmente reiterate ogni anno, dello spazio acqueo necessario allo svolgimento dell’attività di noleggio barche.
Senza voler tirare in ballo la questione del silenzio assenso, - conclude l’anonimo noleggiatore - ma solo per un principio di equità, se noi siamo stati denunciati per occupazione abusiva di spazi demaniali, i responsabili del Comune dal 2007 e quelli dello Stato (Capitaneria di Porto, ecc.) per gli anni precedenti dovrebbero essere denunciati almeno per omissione di atti d’ufficio.”
Considerazioni che sono condivise dalla grande maggioranza degli isolani, che non chiedono altro di poter lavorare in pace, con regole certe uguali per tutti. Allo stato l’isola è come un pugile suonato da una granduola di colpi. Quest’ultimo colpo anche se fa male, rimane comunque secondario rispetto alla molto più seria, per vari aspetti, questione dei pontili. Infatti dopo il tragico ed inatteso sequestro dell’11 giugno, per ogni giorno che passa si vanno aprendo scenari nuovi che non promettono nulla di buono. Scenari, prospettive e retroscena cercheremo di analizzare in un prossimo servizio. Di sicuro questa disgraziata estate del 2009, già segnata dalla crisi economica nazionale, a Ponza sarà ricordata come una catastrofe senza precedenti.

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