venerdì 21 agosto 2009

LATINA - Matrimonio sì, ma senza genitori

Maria Corsetti
Storie di ordinaria burocrazia, ma almeno si sapesse dove andare a chiedere. Giovanna è una ragazza albanese che risiede a Latina da più di un anno, da quando cioè si è sposata con un ragazzo italiano, conosciuto in Albania. Un matrimonio felice al punto che Giovanna, di religione cattolica, ha deciso di consacrare le proprie nozze in chiesa. Nessun problema con la parrocchia - il sì è previsto per metà settembre – ma a questo punto Giovanna desidererebbe avere vicino a sé i propri genitori in un giorno così importante. A questo punto parte la saga del permesso. Per consentire alla sua famiglia di raggiungerla in quei giorni c’è bisogno di un “invito” in Italia. Giovanna si attiva, inizia a girare per uffici e sportelli, ma nessuno le sa dare indicazioni precise. Viene a sapere che c’è bisogno di versare una sorta di fideiussione a garanzia, si reca quindi in una banca, dove l’impiegato allo sportello le dice che sì, è possibile versare lì la somma, ma non saprebbe dirle a quanto ammonta. Il risultato è che, a nemmeno un mese dalle nozze, Giovanna si sta facendo una ragione del fatto che probabilmente quel giorno non avrà vicino la sua mamma. E pensare che, oltre al suo credo che l’aveva spinta al rito religioso, Giovanna aveva pensato alle sue nozze come al giorno in cui riunire tutta la sua famiglia, Un matrimonio normale, insomma. Ma a Latina non si riesce proprio a capire come si fa. «In uno degli uffici dove mi sono recata – racconta Giovanna, che parla un italiano perfetto avendo studiato dalle suore italiane quando era nel suo paese – c’era un cartello che diceva “chiuso per motivi personali fino al 20 luglio”, dopo qualche giorno lo stesso ufficio era chiuso per ferie. Che devo fare? La mia mamma mi ha preparato il vestito per il matrimonio, ha detto che me lo spedirà. Poi, appena sarà possibile, andremo a trovarla. Le manderò le foto, ci sentiremo per telefono, ma non sarà la stessa cosa che averla qui. Io a Latina mi trovo benissimo, e non capisco proprio perché non si riesca a venire a capo di questa situazione».

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