lunedì 24 agosto 2009

Green economy: la rivoluzione mancata... per ora





Raffaele Vallefuoco


La rivoluzione verde annunciata da Obama forse ancora non c'è stata, ma sicuramente ha concorso a pieno titolo nella conquista della Casa Bianca. In Italia ancora non ci siamo. Qualche zona si è attrezzata certo, ma di qui a parlare di rivoluzione ce ne vuole. Non foss'altro che il termine green economy appare ancora qualcosa di arcano. Eppure a parlare con gli addetti ai lavori si rimane a bocca aperta. Ci si chiede com'è possibile continuare con una politica miope che non riesce a vedere i benefici in termini di risparmio economico e preservazione dell'ambiente. Ci si stupisce del perchè ancora non si sfruttino a pieno le energie alternative. Scommetto che Dio è un ecologista e proprio alla fonti rinnovabili pensava quando ha fatto il sole e il vento. A vostro parere non avrebbe potuto creare qualcos'altro per la fotosintesiclorofiliana con tutti i poteri che si ritrova? Dio ha capito il grande potere delle energie alternative, è l'uomo che fa finta di non comprendere la portata di questa rivoluzione, sinora mancata. Incontriamo Alberto Ticconi, promoter regionale Emelcar dell'Emperia Group. Vuole spiegarci i vantaggi di avere un quadriciclo elettrico, magari affiancato da un sistema di impianto fotovoltaico a casa. «La Emelcar è un'azienda di Pescara che produce la gamma Eco City Car. Vetture che utilizzano come carburante la normale corrente di casa. Basta collegare una delle nostre vetture alla comune presa della corrente. E' sufficiente un euro di energia elettrica per percorrere circa settanta chilometri in città, ad una velocità massima di cinquanta chilometri orari. In questo momento stiamo sponsarizzando i quadricicli, ma nella gamma Eco City Car ci sono anche pick - up». E addirittura mini bus, come il modello shuttle, che può ospitare sino a 14 posti. Si può spendere in questo caso appena 16 mila più iva e ritrovarsi con un pulmino ecologico, utilizzabile per il trasporto cittadino o quello scolastico. «Certo le nostre vetture hanno ancora un design grezzo, ma i ricavi sono straordinari. Per chilometro una vettura elettrica consuma sino a 15 volte in meno rispetto ad un'utilitaria, fino a 20 volte rispetto ad un vettura di grossa cilindrata. Si spende un centesimo e mezzo per percorrere appena un chilometro. Ma in definitiva la grande convenienza è quella di affiancare queste vetture ad un impianto fotovoltaico. Una spesa di 15 mila euro, comporta un ricavo netto del 200% dopo venti anni». Un bell’investimento. «Ma è chiaro che quello delle energie alternative è un campo minato, sul quale dominano le grandi multinazionali, schierate a difesa dei propri monopoli. Tuttavia - conclude Alberto Ticconi - ciascuno di noi può intaccare questo potere decidendo di acquistare una macchina elettrica, o istallando un impianto fotovoltaico».

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