lunedì 24 agosto 2009

LA FORMICA ATOMICA - Il popolo dei maiali

 Lidano Grassucci
Hanno tagliato l’erba lungo le strade pontine, sotto c’è di tutto. Mi sono domandato come fanno auto normali a portare tutta quella roba a bordo: bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, buste, pacchetti di sigarette, cicche, fazzolettini, teloni in plastica, pezzi di stoffa. Protestiamo se vicino casa metto un antenne del telefono, ma viviamo in una discarica e nessuno dice nulla. Mentre penso questo uno davanti a me butta dal finestrino un fazzoletto usato, una ragazza elegante con la macchina trendy butta fuori dall’abitacolo la cicca di sigaretta ancora accesa. Dice, il governo è ladro, le pubbliche amministrazioni sono inefficienti. Consentitemi di aggiungere: ma noi siamo un popolo di porci. Vi invito a guardare di lato della strada quando siete fermi ai semafori, o allo stop. C’è anche chi fa il getto della busta piena di rifiuti sui rettilinei dall’auto in moto.
Per tacere delle strade meno frequentate: allora è un tripudio di divani, di televisori, di tavoli, di set da giardinaggio.
Sulla Pontina ogni piazzola di sosta è presa per una succursale di Borgo Montello. Ci sono interi salotti, tanto che le signorine che lì svolgono pubblico servizio gli danno una seconda vita riutilizzandoli per mettere in mostra la loro particolare mercanzia.
 Sentiamo sempre dire che gli italiani sono meglio di chi li governa. Mica vero, siamo un popolo di maiali arricchiti guidati da maiali che si pensano istruiti. La civiltà di un popolo? È determinata dalle cartacce nei luoghi pubblici e noi non siamo davanti neanche all’India.
Mi scuserete sarà politicamente scorretto, ma non abbiamo pessimi governanti, ma terribili cittadini.
Una volta un mio conoscente che era uso gettare tutto dal finestrino se ne è uscito: all’estero è tutto lindo e pindo, lì sono civili. Gli risposi: “No amico mio, è che lì non vivi tu”.

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