venerdì 24 luglio 2009

"An... vedi" gli assessori

Sergio Corsetti
"An… vedi che faccia". Questo il commento di un cittadino schifato di certi modi di fare politica. La questione riguarda gli assessori provinciali del Pdl, ex Alleanza nazionale, che facendo finta di nulla hanno ricevuto e accettato, nel corso del consiglio provinciale di ieri, le deleghe assegnate loro dal presidente della Provincia Armando Cusani. Solo per ricordare la vicenda, al momento dell'insediamento dell'assise di via Costa, dopo la comunicazione della giunta da parte del presidente, i tre assessori in quota ad An, Fabio Bianchi, Salvatore De Monaco e Fabio Martellucci, avevano rassegnato (minacciato, ventilato, sventolato gli altri verbi possibili) le dimissioni dall'incarico. Una sorta di record assoluto: assessori in carica per 27 secondi. Un regolamento politico tra Forza Italia e Alleanza nazionale di fatto. Ebbene che cosa ha portato questa faida interna al partito unico del centrodestra pontino? Nulla. Almeno a quanto è dato sapere. Infatti sulla vicenda non è stata data alcuna lettura ufficiale dalle parti. Cusani ha parlato di continuità nella squadra di governo e di obiettivi da raggiungere fissati dal programma elettorale di mandato. Nessun accenno alla vicenda neanche da parte degli apparati di partito in attesa di un incontro chiarificatore che al momento non c'è stato e che se dovesse esserci probabilmente vedrà i protagonisti comportarsi come le tre famose (o famigerate) scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Così va la politica. E' il caso di ricordare a tal proposito l'antico adagio andreottiano in base al quale le dimissioni non si minacciano perché poi qualcuno potrebbe accettarle. La questione è più complessa e grave in quanto un partito unico, il Pdl, a capo di una coalizione di centrodestra, si presenta unito ai cittadini per una vittoria elettorale schiacciante, addirittura al primo turno e non riesce a formare una giunta. O meglio ci riesce dopo le solite diatribe interne. Il problema è vecchio e più volte sollevato: quello della differenza tra le maggioranze elettorali con quelle di governo. Una buona prassi politica vorrebbe imposta l'indicazione anticipata della squadra di governo o quanto meno una rosa ristretta di nomi tra i quali scegliere gli assessori. Probabilmente solo reminiscenze scolastiche o sogni di mezza estate.

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