domenica 26 luglio 2009

Il popolo degli allarmati e la politica

Sergio Corsetti
Allarme caldo. Allarme traffico. Allarme influenza. Tutto un allarme insomma. Se la colonnina del mercurio comincia a superare i trenta gradi centigradi ecco che arriva puntuale l'allerta meteo ripreso immediatamente dalle agenzie di stampa e dai media. Anche chi non soffre il caldo si lascia suggestionare. Comincia a sudare anche se sta fermo dentro casa a fare nulla, beve acqua fredda e più beve più suda. Più sente telegiornali e più sente caldo. Una specie di effetto spirale che perversamente lascia i più in pieno panico. Come se fosse strano che a fine luglio faccia caldo o che si protragga fino ad agosto. Poi a cavallo del ponte di Ferragosto, con i primi temporali, che da che mondo è mondo ci sono sempre stati, comincerà l'allarme maltempo per piogge fulmini e allagamenti. Ad ingrossarsi dovrebbe essere soltanto il fegato dei cittadini che vengono quotidianamente bombardati da messaggi che incutono terrore. Come il caso dell'influenza che si sta cavalcando ora. L'unico risultato sarà quello di far riempire i borsoni delle case farmaceutiche che da qui ad ottobre andranno a preparare il vaccino antinfluenzale in questione. Poi dice che la sanità è in crisi e con bilanci in profondo rosso. La notizia più sconvolgente per il traffico, poi, è rappresentata dai diversi chilometri di coda presenti sulla circonvallazione di Mestre. Saranno almeno vent'anni che questo accade: quando va bene i chilometri sono otto quando va male sono venti. Da qui l'invito alle partenze intelligenti, anticipate, posticipate, di prima mattina o in notturna. Ma l'idea di costruire finalmente una variante autostradale in uno dei punti di snodo del traffico nazionale come la vedete? Dopo la notizia sulle file qualcuno si è chiesto perché queste strade non sono state mai fatte e siamo rimasti all'autostrada del sole degli anni sessanta? Sembra tanto il caso delle vie della nostra provincia. La 156 realizzata in un tratto e in fase di realizzazione per l'altro, è nata con trent'anni di ritardo, tarata per il traffico degli anni settanta. Per non parlare della Roma, Latina, Formia o Corridoio Tirrenico che dir si voglia. E' una vita che se ne parla sembra sempre lì lì per partire alla fine sarà nel programma di governo anche nella prossima legislatura. E poi nella prossima ancora. Ecco, il vero allarme è quello di una classe politica inadeguata, incapace di leggere i problemi del territorio e dare risposte idonee ad un futuro migliore e con servizi di qualità. Altro che allarme caldo.

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