domenica 26 luglio 2009

TERRACINA - Stazione dei treni abbandonata da tutti tranne che dai passeggeri e dai rifiuti.


Sergio Arienzo



Sul blog di Paolo Giannetti (terracinablog.com) possiamo vedere un filmato dell’epoca (1934) relativo all’arrivo nella stazione di Terracina di un treno carico di turisti, accolto da una popolazione festante, il tutto in occasione della sagra dell’uva moscato. Si può notare una stazione viva, importante, cuore pulsante di una città piena di tradizioni. Accompagnare le cugine canadesi a prendere il treno delle 7.30 diretto per Roma è un’esperienza vergognosa. Non ci sono altre parole per descrivere lo stato d’animo di un cittadino che ogni volta scopre un peggioramento delle condizioni architettoniche, igieniche e funzionali della stazione. All’ingresso cartoni sporchi ovunque, cestini stracolmi di rifiuti di ogni genere che troneggiano anche lungo i binari ricoperti da erbacce. Il tabellone degli orari? Guardatelo su internet perché alla stazione è solo un miraggio. Nessun addetto se non quelli che arrivano con il treno da Roma che riparte immediatamente dopo, quasi con la paura di sporcare le carrozze ancor di più di quello che sono. Terminano le scuse da dire (sciopero di tutti, tromba d’aria, alieni che prima di partire hanno svuotato le stive) per evitare di dire la verità: la nostra è una stazione fantasma abbandonata da tutti. Eppure nel disegno strategico della Terracina che cresceva a vista d’occhio degli anni 60, la stazione era fondamentale per l’economia e per i collegamenti con il resto della regione. Una strada di scorrimento a 4 corsie con l’esplicito nome di Stazione-Mare era nel Prg, a distanza di anni solo alcuni pezzi sono stati realizzati e anche a terminarla sarà solo Stazione-Muro, visto che proprio un muro di cinta di una villa impedisce lo sbocco fondamentale sul lungomare. In anni recenti spesso si era paventata la chiusura definitiva della stazione dopo che per lungo tempo gli unici treni circolanti erano le vecchie littorine tra Terracina e Priverno. Poi quella che sembrava una svolta importante: quattro treni diretti per Roma al giorno. Sembrava il preludio al rilancio della stazione come centro nevralgico e snodo dei trasporti. L’amministrazione aveva “sistemato” un terreno incolto adiacente la stazione adibendolo a futuro terminal delle corriere, spostamento mai avvenuto e sito diventato parcheggio per i viaggiatori e ricettacolo di rifiuti di ogni tipo, biglietto da visita della città per quei turisti che, specialmente il sabato alle 16,30 arrivano dai paesi scandinavi. Isole Ponziane, meta importante di un turismo vacanziero che affolla le navi veloci e i traghetti che partono dal porto di Terracina, sembrerebbe naturale predisporre un servizio di navette che portano quei turisti dalla stazione al porto, promuovendo gli spostamenti da Roma con il treno ed evitando che le auto al seguito invadano i parcheggi rigorosamente lontani , visto che l’unico sfruttabile è stato assegnato quasi totalmente alle giostre. Sembrerebbe, ma la realtà è molto diversa quasi a sottolineare che questa stazione farà la fine di tante altre promesse di “sistemazione” della viabilità e dei trasporti di Terracina. All’epoca i treni in stazione emettevano il tradizionale ciuff ciuff, a breve ci sarà il solo rumore delle corriere che portano i viaggiatori alla stazione di Monte San Biagio?

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