Franco Schiano
Stintino, è ormai una famosa località turistica situata all'estremo lembo di terra sarda che si protende a nord ovest verso l'isola dell'Asinara. Diventato Comune da poco più di 20 anni, nel secolo XIX era uno piccolo villaggio di pescatori che si affacciava su un mare pescosissimo. Sulla sabbia bianca e finissima de La Pelosa che oggi è la principale attrattiva turistica, sbarcò il primo pescatore ponzese. Dopo di lui arrivarono altri , molti dei quali decisero di fermarsi in quell'angolo di paradiso. Naturalmente portarono anche la loro cultura e le tradizioni. In primis S. Silverio, di cui per anni è stata celebrata la festa il 20 giugno. Poi sono arrivati i turisti sempre più numerosi e della festa si sono perse le tracce. Ma quest'anno l’estate stintinese si è aperta con la riscoperta della festa di San Silverio e la tradizionale sagra del tonno. La festa del santo papa di Ponza è tornata a Stintino dopo quasi trent’anni di assenza e la popolazione ha accolto la sua celebrazione con grande partecipazione. Una chiesa gremita di stintinesi e di turisti, già presenti numerosi nel piccolo borgo di pescatori, ha salutato e onorato il santo arrivato in paese alla fine dell’Ottocento.
A portare la festa a Stintino fu un pescatore di Ponza, Isidoro Balzano, che dopo aver acquistato un lotto di terreno dalla Comunità dei 45 si stabilì nel paese. E fu sempre lui, tramite un ponzese commerciante di aragoste, a far arrivare la statua del papa. Dopo Isidoro Balzano arrivarono a Stintino altre famiglie, i Pagano e i Bosco dall’isola di Ventotene. «E’ una festa importante per la nostra comunità composta da tante anime – ha detto durante la messa il parroco don Salvatore Fois – da una parte rappresenta l’apertura agli scambi di esperienze, dall’altra è segno di unione di tutti i valori del nostro paese».
Una festa che l’amministrazione comunale di Stintino ha fortemente voluto. «La nostra convinzione – ha detto il sindaco Antonio Diana – è che il recupero e il mantenimento della memoria sono elementi fondamentali per rafforzare lo spirito di aggregazione e solidarietà. Forse prima questa era la festa dei soli ponzesi, ora credo di poter dire che questa è la festa della comunità stintinese».
Per le vie del paese si è snodata la processione con la statua del santo. Al rientro in chiesa si è svolto lo scambio delle bandiere tra gli obrieri: dalla famiglia di Lucia Pagano, che per anni ha custodito le insegne, da quando la festa era stata messa in soffitta, la bandiera è stata consegnata a Nicola Balzano, sicuro discende di Isidoro.
In serata la Piazza dei 45 ha ospitato l’attesa sagra del tonno, alla sua undicesima edizione. Inserita nella manifestazione “Stintino, saperi, sapori e passioni”, la sagra ha catalizzato oltre settecento persone che hanno assaggiato le portate di tonno al carpaccio e con sedano e olive.
Soddisfazione da parte del presidente della Pro Loco Antonio Scano che nella giornata di domenica, tra gli stand allestiti nella Piazza dei 45, grazie al lavoro di alcune massaie stintinesi, ha offerto un fuori programma, distribuendo oltre 250 porzioni di “tumbarelle”, dolci tipici stintinesi, andati completamente a ruba.
giovedì 2 luglio 2009
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