domenica 5 luglio 2009

CUSANI GIOCA ALLA ORRICO

Sergio Corsetti

Quattro-quattro-due; quattro-tre-tre o caos organizzato? A prima vista sembrerebbe solo un gran casino. La tattica ideata da Orrico, allenatore per un breve periodo (per fortuna) dell'Inter, non sembra quella messa in atto dal centrodestra pontino per l'amministrazione della Provincia. L'accordo preelettorale sulla Provincia prevedeva il 4 – 4 – 2, l'organizzazione di gioco più accorta e allo stesso tempo sperimentata. Fazzone, Cusani and company, sulla base del consenso elettorale ipotizzato, avevano pensato di assegnare quattro assessorati a Forza Italia, quattro ad Alleanza nazionale e due agli altri partiti. Una organizzazione di giunta collaudata con equilibri interni ben collaudati e stabili. Probabilmente anche con giocatori consumati e adatti al ruolo. Il risultato elettorale ha visto, invece, una diversa distribuzione di forze all'interno del centrodestra. Tanto che Fazzone, prendendone atto, ha dovuto accordare tre assessorati agli altri partiti, in primis all'Udc di Michele Forte. Si tratta di una impostazione di gioco più d'attacco e meno sperimentata che se non è sorretta da equilibri interni può portare a brutti rovesci. Può portare a scompensi e litigiosità interna. Così è stato. Alleanza nazionale ha presentato immediatamente il conto con il colpo a sorpresa delle dimissioni lampo dei tre assessori (De Monaco, Bianchi e Martellucci). Ora il centrodestra è chiamato a mettere insieme i cocci di litigiosità che hanno storia antica: Zaccheo contro Cirilli, Fazzone contro i romani, Forte contro tutti. Una cosa è certa, una vittoria elettorale di tal fatta al primo turno da parte di Cusani avrebbe meritato una giunta concordata tra le parti e di alto profilo tecnico-amministrativo. In cinque anni il presidente avrebbe dovuto pensare ad una coalizione di governo e non ad una armata brancaleone. Quella presentata proprio non può definirsi giunta.
Ps Se il Pdl esiste è solo una finzione. An e Forza Italia non sono due anime all'interno di un unico partito. Sono due partiti. Per protagonisti, idee e comportamenti.

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