giovedì 2 luglio 2009

Consorzio agrario, tutti i numeri di Giannelli

Teresa Faticoni
Un passato di risanamento e un futuro da costruire. La verità di Bruno Giannelli, direttore del Consorzio agrario, parla di numeri a nove cifre. «Sono entrato al Consorzio agrario di Latina il primo gennaio 2000 – spiega il direttore -. L’ente era in amministrazione controllata dal 1992 con una situazione debitoria pari a 90 miliardi di vecchie lire». Al suo ingresso in via dei Monti Lepini Giannelli si è trovato con 8 miliardi di mutuo da smaltire e 6 miliardi di debiti correnti. «Stiamo onorando quel mutuo – prosegue – e per la situazione dell’ammasso dei cereali ho ottenuto 10 milioni di euro in titolo dello Stato»· Da allora tutti i bilanci fino a questo ultimo sono stati chiusi in attivo. Poi è arrivata la grande crisi: quella internazionale con le conseguenze sul credito e a caduta quella agricola che proprio nel 2008 «ha raggiunto il massimo storico». L’anno scorso il bilancio ha visto una perdita di 14 milioni di euro, ma anche per via dell’istituzione di un fondo di valutazione per i rischi pari a 15 milioni di euro. La causa di tutte le difficoltà dell’ente di Piccarello è la crisi internazionale. Le banche, che fino al giugno 2008 inseguivano il Consorzio per l’allargamento del credito, a un certo punto hanno chiuso i rubinetti. Gli agricoltori, «anche a seguito della chiusura di grandi stabilimenti agro industriali, dell’aumento delle materie prime e la diminuzione della remunerazione dei prodotti, non sono stati più in grado di onorare gli impegni presi con il Consorzio». La difficoltà però non ha spinto a vendere nessun immobile, né a dismettere le agenzie. Erano 18 nel 2000 e sono 18 oggi. Questo per il passato. Il futuro passa per un piano industriale redatto da uno studio di Pesaro e approvato dal consiglio di amministrazione il 6 maggio 2009 e presentato subito alle banche che lo hanno ritenuto adeguato al superamento della crisi. Un pool di istituti bancari, infatti, ha concesso al Consorzio un mutuo a lungo termine di 24 milioni di euro con 16 di portafoglio sconto effetti. «È evidente – chiude il direttore – che il piano industriale prevede alcuni interventi mirati a raggiungere l’equilibrio economico finanziario che riguardano la logistica e l’organizzazione interna». Tra le conclusioni del paino industriale anche la condizione che la sua realizzazione passa per la stabilità dei vertici del Consorzio. Lunga vita al Consorzio.

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