Teresa Faticoni
«Sia il presidente di tutti». All’alba della seconda legislatura Cusani Salvatore D’Incertopadre fa gli auguri di buon lavoro al presidente della Provincia di Latina appena rieletto al suo incarico e manda un invito. «Negli scorsi cinque anni è mancata concertazione, Cusani ha accentrato nelle sue mani molte deleghe – dice il segretario generale della Cgil di Latina – nel momento più acuto della crisi non c’è stata nessuna attenzione alle parti sociali». I sindacati proponevano, considerato il bilancio in attivo dell’ente di via Costa, di indirizzare una parte delle risorse al sostegno al reddito ai lavoratori. Ma proprio oggi Cusani va in aula per la prima volta nella sua seconda prova e anche se non è chiaro se varerà il suo esecutivo, l’occasione è buona per proporre un assessore al lavoro. Un’interfaccia più immediata che «abbia capacità tecniche anche nel rapporto con la Regione che ha la delega sulla cassa integrazione». Un nodo da sciogliere, dunque, non solo nel senso di una delega più propriamente legata ai temi del mondo del lavoro, ma anche dei rapporti sempre tesi e poco rivolti alla collaborazione con la Pisana. «Siamo in una fase in cui sui temi dello sviluppo territoriale c’è unanimità di intenti tra le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali», sottolinea il leader della Cgil lasciando intendere che sarebbe necessario un avanti della politica e delle istituzioni. Per esempio si potrebbe ripartire dal Progetto Latina in cui la Regione Lazio aveva coinvolto tutti gli attori economici e sociali di questo territorio, ma poi è mancata la concertazione territoriale cui dalla Pisana non fu dato seguito. «Lavoro, turismo, nautica, distretti produttivi: il primo rapporto on la provincia dovrebbe partire proprio da questo e da questo mantenere un filo diretto». Ma la politica sembra latitante, il centrodestra non ha fatto campagna elettorale durante le scorse provinciali e il centrosinistra ha abolito le primarie che sono il confronto più immediato con i cittadini («e infatti ha vinto la Lega, che copia il modello del Pci che il centrosinistra ha dimenticato»). Nessuno, poi, ha invitato la Cgil per capire quale sono i bisogni e gli apporti possibili. Il mondo le lavoro sembra dimenticato. Per evitare, quindi, che il sindacato diventi terreno di conquista, serve confronto e concertazione. Questa la strategia che la Cgil pontina porterà nel suo congresso che si terrà a fine anno.
giovedì 2 luglio 2009
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