martedì 14 luglio 2009

APRILIA - D'Alessio al debutto in aula: «Sempre avanti»

Teresa Faticoni
E' come il primo giorno di scuola. Un’emozione che blocca la voce e il vestito buono per fare bella figura. Il consiglio di insediamento della nuova era di Aprilia è cominciato con un applauso che sembrava non finire mai. Al primo piano del palazzo comunale ci saranno 300 persona accalcate con un caldo africano che mette paura. In piazza hanno piazzato un maxischermo e tantissime sedie e altrettanti cittadini sono arrivati a salutare Domenico D’Alessio sindaco. Lui entra con quel sorriso buono che conoscono tutti. Saluta, sorride, abbraccia stringe centinaia di mani. Qualcuno accenna un coro da stadio, altri gli gridano «Vai Domenico». Lo vedi dalla faccia della gente che questa città stava davvero aspettando un cambiamento. Lo vedi dall’entusiasmo dei giovanissimi consiglieri che hanno messo anche la cravatta per l’occasione e sono un po’ impacciati. A prendere le redini (in maniera un po’ incerta, ma la prima volta si perdona tutto) della presidenza del consiglio è il consigliere Roberto Boi. Il sindaco giura. Una voce impostatissima e di un tono troppo alta per soffocare l’emozione: «Giuro di essere fedele alla Costituzione italiana». E già l’ennesimo interminabile applauso. Una signora si asciuga le lacrime. Sono tutti in piedi adesso, anche quelli dell’opposizione. Negli occhi buoni di questo abruzzese coriaceo c’è tutta la fatica della gente d’Abruzzo, ma anche la vita tosta e determinata che ha portato il socialista Domenico D’Alessio a diventare sindaco della sua Aprilia. Dopo anni di lotte, di resistenza alle facili sirene di una poltroncina per qualche mese, di scelte di stare sempre dalla parte dei cittadini con le lotte sui temi caldi (acqua, turbogas, legalità su tutte) la gente ha gridato nelle urne la voglia di cambiare. E sono in tanti oggi che gridano davvero «Ce l’abbiamo fatta». Bruno Di Marcantonio (votatissimo nella lista Aprilia domani) viene eletto alla prima tornata con 24 voti favorevoli presidente del consiglio e quando Boi gli lascia il posto c’è una di quelle strette di mano da avversari non nemici. E anche qui si scatenano i battimani. La giunta molto rosa è compatta e vicina al sindaco, vero protagonista della svolta apriliana. Della rinascita di una città che ha saputo tirar fuori la testa dal fango. Ora si apre la stagione delle decisioni. Quando andiamo via salutiamo il sindaco socialista di Aprilia e lui ci risponde: «Sempre avanti».

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