Alessia Tomasini
Acqualatina, le acque restano agitate. Solo venerdì si è svolta la riunione del consiglio di amministrazione della società che gestisce le risorse idriche in provincia di Latina. In questa sede ha fatto clamore la sostituzione, nella parte privata, dell’amministratore delegato Silvano Morandi con il francese Michel Romano. Il resto ha rispettato la tabella di marcia confermando le rappresentanze di parte pubblica che hanno guidato l’azienda negli ultimi anni. «I sindaci di centrodestra della provincia di Latina – spiega il capogruppo del Pd in Provincia, Enzo Eramo - confermano la fiducia al Consiglio d’Amministrazione uscente di Acqualatina, guidato dal senatore Claudio Fazzone, mentre il socio privato rimuove l’amministratore delegato Silvano Morandi». Un’evidente presa d’atto del privato sulla gestione di Acqualatina. «Continua – interviene il segretario provinciale del Pd Loreto Bevilacqua - l’incompatibilità di fatto del senatore Fazzone alla presidenza della società». Su questa linea i sindaci in quota al Partito democratico avevano proposto di inserire dei tecnici nel consiglio di amministrazione ma la maggioranza di centrodestra nel corso della riunione ha respinto questa ipotesi. «Tutto ciò – proseguono gli esponenti del Pd in Provincia - a fronte di un servizio offerto ai cittadini a dir poco carente e costoso. Fazzone chiude il bilancio con i conti in rosso, che presentano una perdita certificata di oltre 4 milioni di euro, che potrebbe addirittura raddoppiare se il Tar riconoscerà dovute le somme al Consorzio di Bonifica». Una situazione che si profila senza che negli ultimi anni siano stati effettuati investimenti in una rete idrica obsoleta e di un passivo che potrà essere ripianato dall’aumento delle bollette dei cittadini. «Il messaggio forte – sottolineano i consiglieri provinciali del Pd - è che di fronte a una situazione drammatica sia riguardo la pessima qualità del servizio sia in merito all’alto costo per i cittadini, il socio privato riconosce il fallimento silurando l’amministratore delegato, mentre la parte pubblica si ostina a far finta di nulla confermando il presidente e quasi per intero il Cda». La battaglia contro la gestione di Acqualatina in questi anni è stata il cavallo di battaglia del centrosinistra. «Il servizio – concludono gli esponenti del Pd - fa acqua da tutte le parti, i cittadini sono gli unici a pagare. I sindaci di centrodestra dovrebbero assumersi la responsabilità di spiegare ai loro elettori le ragioni di una scelta scellerata».
sabato 11 luglio 2009
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