martedì 30 giugno 2009

Revisionisti e dignità

Lidano Grassucci



“Mena mena puro lo fero se piega” (trad: “a forza di battere si piega anche il duro ferro”). Dopodomani presenteranno un libro di Andrea Augello che parla dell’eroica resistenza degli italiani contro lo sbarco americano in Sicilia. Un ennesimo testo sul filo di riscrivere, rivisitare la storia. Continuando così nel 2015 gli italiani, i fascisti italiani, avranno conquistato New York nella seconda guerra mondiale, e a Londra nel ‘45 giravano tutti in camicia nera, per tacere di Hitler che è più buono di Babbo Natale. Se continuiamo così il fascismo straccione risulterà essere un sistema efficiente, funzionale, pure eroico e giusto. I dittatori, si sa, amano incensarsi e trovano sempre estimatori. La seconda guerra mondiale fu una tragedia per gli italiani, fu umiliante per un esercito malconcio. Per farvi capire eravamo come l’esercito iracheno di Saddam Hussein, con i soldati che senza armi, nè vettovagliamenti si arrendevano alle telecamere dei Tg. I dittatori non cambiano nel piacere di esaltare se stessi quanto di umiliare i loro popoli. Chissà se Augello ricorda nel suo libro l’eroica resistenza della fortezza di Pantelleria arresasi (unico caso nella storia dell’umanità) ad un bombardamento aereo. Chissà se Augello in premessa spiega l’eroico attacco italiano alla Grecia con tanto di corruzione del primo ministro greco che alla prima fucilata doveva arrendesi, ma non potè farlo perché alla seconda gli attaccati (i greci) invasero il territorio degli attaccanti (l’Albania allora italiana). Racconterà Augello della nostra marina che non poteva muovere perché non aveva carburante e quando muoveva andava alla cieca perché non aveva i radar. Racconterà dei ragazzi della Folgore che dovevano paracadutarsi su Malta e che furono mandati nel deserto a combattere con le mani contro i giganteschi carri inglesi? Scriverà del dittatore che mandò gli alpini a combattere in Russia perchè c’era la neve e faceva freddo unico esempio di truppe di montagna chiamate a combattere nella pian più estesa d’Europa.
E’ vero i soldati italiani servirono anche con eroismo l’Italia, lo fecero morendo a migliaia, mandati al macello da un regime infame in un paese di morti di fame. Quando a Gianni Agnelli chiesero: “Ma lei ha combattuto la guerra fascista”. Lui rispose: “mi ha chiamato il mio Paese, quando il proprio Paese chiama devi rispondere sì, non ti devi far domande”. Avrei risposto sì anche io, ma rimarcando che un paese povero, un paese con un regime straccione non si può salvare ribaltando la storia. I fascisti la guerra l’hanno persa, i liberi l’hanno vinta. E grazie ai ragazzi americani oggi io scrivo questo pezzo come Augello pubblica il suo libro.
Rendo onore ai soldati italiani, tutti, quanto disprezzo per chi li mandò lì quasi a mani nude.

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