martedì 30 giugno 2009

Memmo Guidi e l'onda socialista

Teresa Faticoni
Prevalga il diritto sul privilegio. Memmo Guidi, fresco di elezione con la sua lista civica in Provincia, ha organizzato una grande assemblea socialdemocratica. Ha chiamato a raccolta tutti quelli che si sono candidati con lui, quelli che lo hanno sostenuto, quelli che per affinità possono far parte di questa area riformista che si sta creando in provincia di Latina. E sono tantissimi. «Dobbiamo vederci sempre - dice Memmo fuori dalla porta e saluta con un sorriso tutti quelli che arrivano. Una pacca sulla spalla, un abbraccio e una battuta non li nega a nessuno - . Non solo sotto elezioni. Dobbiamo essere aperti al confronto, come è successo ad Aprilia, un laboratorio per il nuovo modo di fare politica». E infatti ospite attesissimo è il sindaco Domenico D’Alessio. Memmo indossa una cravatta verde in segno di solidarietà con la battaglia di libertà che stanno sostenendo in Iran. In sala ci sono i volti storici del socialismo pontino, ma anche qualche faccia nuova e qualcuna di quelle che non ti aspetti. Al tavolo della presidenza accanto a lui ci sono il segretario del partito socialista Lidano Lucidi (sorridentissimo a buon ragione), Vittorio Proietti dei Comunisti italiani, il sindaco di Bassiano Costantino Cacciotti. Memmo prende la parola e si scatena: Acqualatina, ciclo dei rifiuti, le privatizzazioni che stanno pagando solo i cittadini. I temi sono tanti e caldi: Guidi ha approntato un questionario con il quale avvia le Primaire delle idee. Ognuno può avanzare la sua proposta. «Con Sabino Vona avevamo pensato a contestualizzare gli affreschi di Cambellotti nella sala del consiglio provinciale - dice ricordando un amico - avete visto come hanno ridotto quela sala? è un trono dove siede il re e il resto sono sudditi». Parte proprio da qui la riscossa socialista. Da duecento uomini e donne nella sala dell’hotel Europa che non vogliono essere sudditi e pensano che nessuno debba esserlo.

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