mercoledì 24 giugno 2009

La matematica e Aprilia

Lidano Grassucci



Un mio amico fece un brillantissimo esame da maturità, i professori si alzarono per complimentarsi. Arrivò quello di matematica che mesto gli comunicò: “certo che proprio il compito di matematica doveva sbagliare” . Eravamo al liceo scientifico e la matematica non era proprio un particolare. Lui non se la prese e commentò: “mica se pò n’dovinà tutto”. Ecco forse questa è la spiegazione di quello che è accaduto ad Aprilia con la vittoria di D’Alessio sulla Bencivenni. Se non fosse che Aprilia, come la matematica allo scientifico, non è un particolare. D’Alessio, vecchio militante socialista, ha battuto al primo turno il Pd di Longobardi, poi il centrodestra di Bencivenni. Sembrava l’italietta di Spagna che ha vinto i campionati del mondo battendo Argentina e Brasile.
Cosa hanno detto gli apriliani? Che sono delusi dai partiti, che non stanno nelle logiche Pd, Pdl. Guardate che è un risultato unico perché alle provinciali gli stessi elettori avevano deriso la proposta civico-senile di Umberto Macci, prospettiva già rigettata a Latina con Cirilli.
Qui? Un vecchio, e coerente, militante socialista fa tutto da solo e vince. Aprilia resta una anomalia, accentua la sua diversità dal resto della provincia, quasi si chiude in se a non ricercare sostegni romani o pontini. Diventa enclave di autogoverno, si proclama fuori (o oltre?) dagli schemi bipolari, per altro da poco nati.
Si tira fuori dalla provincia dalla regione. Non so dirvi dove porterà questa scelta, so dirvi che è una scelta forte. Per la classe dirigente del centrodestra è un segnale, nulla è scontato, per la classe dirigente del Pd è un messaggio, c’è la possibilità di organizzare altrimenti il dissenso. E’ piu’ vicina alle risposte della Lega al nord di quanto si immagini. E’ un segnale forte, ma Aprilia avrà bisogno di tornare ai partiti, di non perdersi. Questa la sfida che la costanza di D’Alessio ora deve raccogliere, questa è la sfida che non può lasciare inevasa la Bencivenni, a cui non può sottrarsi Longobardi. Ricordo loro che Mitterand, fu sconfitto due volte alla corsa per diventare capo dei francesi, ma poi ha cambiato la Francia da capo. E’ un esempio per gli sconfitti di oggi, è il segreto di D’Alessio a cui va riconosciuta la costanza, la determinazione ed il coraggio. Ora la sfida piu’ grande, governare Aprilia e, forse, lì avrà bisogno di tutti.

Nessun commento:

Posta un commento