domenica 28 giugno 2009

La lunga marcia Forte su Latina

Alessia Tomasini

La marcia per imporre ed imporsi dell’Udc è iniziata. L’imperativo del partito guidato dal generale Michele Forte è chiaro da sempre. Le tensioni sono rimaste per anni sotto un mare di apparente tranquillità. E’ arrivato il momento della sommossa e della riscossa verso un potere che si è concentrato tutto nelle mani dei grandi alleati di sempre, ieri Forza Italia ed Alleanza nazionale, oggi Popolo della libertà. Scelte non condivise, imposizioni dall’alto, hanno fatto il resto. L’adagio è verificare i rapporti interni alla coalizione. Se i presupposti e le promesse “d’amore” non trovano conferme, si passerà ai saluti e baci. Gli accordi si fanno sui programmi e sul metodo quando uno di questi elementi non viene rispettato salta tutto. La crisi come la fortuna e la morte è stata beffarda. Ha cambiato volto e si è riversata tutta nella maggioranza del sindaco di Latina. Le riunioni tra Michele Forte, Claudio Fazzone e lo stesso sindaco di Latina sono teatro costante del cahier de doleances del leader dell’Udc. La partita si gioca su due tavoli ma ha un terzo elemento che potrebbe farla da padrone nei prossimi mesi che aprono sullo scenario delle elezioni regionali. La formazione della giunta in Provincia avverrà con la chiusura primaria dell’accordo al Comune di Latina dove è stata chiesta con forza la testa dell’assessore all’ambiente Patrizia Fanti e un riequilibrio degli incarichi che sono stati distribuiti in giunta e poi saltati a causa dell’abbandono del partito della Vela di alcuni esponenti. Se in via Costa la questione si concentra di fatto sulla nomina di due assessori e sul tira e molla della presidenza del consiglio tra Forte e Carturan in Comune i passaggi sono molto più delicati. In questi anni infatti il sindaco Zaccheo, nonostante il pressing effettuato da Forza Italia e Udc con il silenzio assenso di Forza Italia, non aveva mai preso una posizione decisiva lasciando di fatto la fanti nonn solo al suo posto ma nel pieno esercizio di tutte le sue deleghe. Michele Forte ha le idee chiare. In questa fase l’Udc non rischia di perdere nulla.
Forte si è reso conto che giocare al rialzo non gli farebbe perdere nulla ma solo conquistare postazioni e rafforzare quelle attuali in vista di una svolta futura soprattutto in seno al consiglio regionale dove il figlio Aldo punta al consolidamento e alla riconferma. Di contro il Popolo della libertà a Latina e nella sua provincia ha bisogno dei voti del partito minore del centrodestra. La crisi che scuote la coalizione che si appresta a governare a suon di maggioranza la Provincia è grave, ma si fa fatica a considerarla anche seria. Ogni partito, dagli ex di Alleanza nazionale agli ex di Forza Italia, passando per l’Udc, ha consistenti interessi in campo. Ogni passaggio si incarna nell’arte del compromesso. Far finta di non vedere questi rimbalzi e di ignorare che le interdipendenze sono elementi costitutivi della politica, è un errore che rischia di produrre conseguenze gravi. Il progetto di Forte consiste nello sganciarsi dagli errori del passato, presentare le sue concrete proposte su temi di governo ed aspettare nella speranza che il suo intervento possa rappresentare una garanzia per la crescita del suo partito.

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