domenica 28 giugno 2009

Il culetto d’oro e i vestiti ... da legare

Alessia Tomasini

Non so se ridere o piangere. Ma l’amarezza sta prendendo il sopravvento. Non sono una moralista ma non so se riuscirò mai a riprendermi da quello che ho visto ieri. Ora hanno inventato, Lele Mora nello specifico, Miss culetto d’oro. E’ l’evento dell’estate vip in Sardegna. Ho letto, su Tgcom, che il concorso è semplicissimo. Vai nella discoteca prescelta per ospitare la manifestazione e il manager più famoso d’Italia seduto su una sedia palpeggia il sedere di una fila lunghissima di ragazze che per una foto ormai mostrano tutto, proprio tutto, quello che hanno in dote da madre natura. Il Mora, dato l’impegno e la fatica che la mission richiede, ha anche un aiutante: il Ciro Petrone del reality La fattoria. Il primo pensiero che mi è saltato in testa è stato. Ma queste una madre, una famiglia, un lavoro non lo hanno? Evidentemente no. Perchè vorrei vedere quando tornano a casa o in ufficio cosa accadrebbe. Ormai per essere qualcuno devi mettere in primo piano le verità nascoste. Per essere considerato Vip, nel senso di very important person, neanche gli slip vanno più di moda. Poi siamo lì a pretendere ministeri delle pari opportunità e robe del genere. Ma per favore. Non siamo in grado di tenere gli attributi dentro i vestiti figuriamoci a controllare un’azienda o un affare politico. Neanche il traffico farei dirigere a queste. Sto seriamente pensando di creare un’associazione per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di mutande per le ragazze e giuro mi impegno compreremo le più sexy e striminzite. Di questo passo stiamo davvero raschiando il fondo. Ma è normale che le ragazze crescano con questi modelli? Non voglio nemmeno immaginare un colloquio di lavoro tra qualche anno dove anzichè la laurea si tirano fuori le meraviglie del proprio chirurgo plastico. Si deve, a mio modesto parere, ristabilire il confine tra dove finisce la libertà personale e inizia la decenza se ancora sappiamo cosa significa. E poi non ci lamentiamo che gli uomini ci considerino solo per quello, visto che è l’unica cosa che gli facciamo vedere. Mia nonna diceva che le donne siedono sulla loro fortuna. Di questo passo resteremo per terra.

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