mercoledì 24 giugno 2009

Il nuovo che avanza: esperienza e competenza tra Aprilia e Gaeta

Franco Schiano

Nella straordinaria vittoria di Domenico D'Alessio come Sindaco di Aprilia c' è una cosa che ha particolarmente attirato la mia attenzione:non è giovanissimo anagraficamente e neanche nuovo della politica.
Ha alle spalle una lunga e coerente carriera politica e sindacale. Di lui non si può certo dire che sia un “improvvisato” della politica. Uno nuovo. Cosa che finora sembra aver rappresentato un passaporto indispensabile per essere giudicato eleggibile, come è successo a Gaeta con Raimondi. Domenico è sicuramente un politico di lungo corso, preparato e capace. Eppure ha vinto, e per giunta senza neanche avere un santo protettore. Incredibile! Non che la sua non verdissima età, anagrafica e politica, sia la sola ragione della sua grande vittoria, ma è un fatto che fa riflettere, come un ulteriore segnale di un'inversione di tendenza. Sembra la gente abbia voglia di tornare all'antico, visto i molti casi in cui i nuovi hanno deluso le aspettative e le promesse.

A Formia l'anno scorso le elezioni le ha vinte Michele Forte, che non è uno nuovo. E' stato anche confermato alle Provinciali insieme ai non certo neofiti Assaiante, Fusco, Graziani, Taddeo, Cardogna, Di Maggio (per rimanere nella sola zona del Golfo). Tutta gente che fa politica da sempre e che in molti casi ha lasciato al palo le novità.
A Gaeta , alla quale immediatamente torno, dopo questo sconfinamento del quale chiedo scusa , in effetti è successa la stessa cosa: i migliori risultati li hanno avuti personaggi come Salvatore Di Maggio (PD) e Massimo Magliozzi (PdL), ultra cinquantenni e politicamente più che navigati.

Il primo(1.447 voti e il 23,61%), nella sua vittoriosa campagna elettorale per un seggio in provincia – sempre a proposito di novità - è stato supportato da un segretario di Sezione come Agostino Di Mille che viene addirittura dal vecchio PCI. Il secondo - pur fallendo la corsa per via Costa – ha raccolto ben 1444 voti pari al 34,62%, miglior risultato della città, distanziando notevolmente altri candidati nuovi e giovani.
Tutti indizi che porterebbero a concludere che una certa fase si possa considerare chiusa o quantomeno indirizzata in quella direzione. Sembra che all'orizzonte torni a spuntare la vecchia inossidabile politica, con suo bagaglio di competenza ed esperienza. Forse perchè il nuovo, in cui tanto si era sperato, finora non è andato oltre gli annunci e le buone intenzioni, delle quali come tutti sanno è lastricato il pavimento dell'inferno.

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