venerdì 19 giugno 2009

Consorzio agrario, si tratta per la mobilità

Teresa Faticoni
«Il nostro obiettivo è scongiurare i licenziamenti». Eugenio Siracusa, segretario provinciale della Flai Cgil, parla a margine del primo incontro che si è tenuto ieri presso il Consorzio agrario che vuole mettere in mobilità 18 lavoratori. Il totale dei dipendenti dell’ente di via dei Monti Lepini è di 38: un taglio radicale dell’organigramma per rimettere in sesto una situazione finanziaria ed economica che rischia di sfiorare prima o poi il crac. Ieri a Piccarello erano presenti oltre a Siracusa, anche Bellezza della Fai Cisl provinciale e Chiesa di quella nazionale; Cartisano della Uil Tucs e un rappresentante del Sinalcap. Il Consorzio agrario, per stessa ammissione del direttore Bruno Giannelli, è in gravissime difficoltà. Il mercato non tira più. Le vendite hanno subito una flessione del 67% - dai 15,9 milioni del 2008 si è passati a 5,3 nel 2009 – e considerando che il consorzio vive di risorse sue proprie questo è un discrimine di quelli che fanno la differenza. Di più: la questione più volte rimbalzata agli onori della cronaca delle cambiali agrarie rinnovate ad libitum ha messo in ginocchio il consorzio. In sostanza un circolo vizioso nel quale, come la vulgata insegna, ci hanno rimesso i giusti per i peccatori. Insomma: i sindacati non mollano di un centimetro la posizione acquisita. Senza capire quale sia il percorso non si va avanti. La prossima riunione è aggiornata al 2 luglio, quando le parti sociali si aspettano che Giannelli si presenti con un piano industriale e i numeri relativi a bilancio e personale. «Non siamo disponibili a firmare mobilità che licenzi persone che non abbiano i requisiti per la pensione – precisa ancora Siracusa – siamo aperti a ragionare rispetto a un piano alternativo che preveda l’utilizzo di altri ammortizzatori sociali, con un piano industriale e sociale che traghetti la situazione in una migliore». Dei 18 papabili licenziati 10 hanno certamente i requisiti per agganciarsi alla pensione tramite la mobilità, qualcuno potrà essere recuperato riportando all’interno del consorzio alcuni servizi che ora sono affidati a ditte terze.

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