martedì 2 giugno 2009

Berlusconi e la giacca alla riversa

Lidano Grassucci


Una volta l’infamia peggiore era quella di essere cornuti. Se ti apostrofavano come tale, eri rovinato. A Roccagorga ancora fanno la festa dei cornuti e ogni volta ricordo quell’aneddoto del contadino che prima di uscire di casa chiede alla moglie: “Eh, Marie’… me tenca mette la giacca alla riversa?” (trad. “mia cara Maria debbo indossare la giacca alla rovescia?”). Perché se il cornuto faceva presente ai paesani di essere a conoscenza del tradimento della moglie, era esentato dalla messa alla berlina. La signora con garbo consigliò il marito, lei che conosceva la sua virtù: “ ’Nto’, pe’ sicuranza mignitella”. (trad. “io non sono fedifraga, ma tu per sicurezza (perché neanche io sono sempre sicura di me), indossala”)
Il consiglio evitò brutte figure al marito.
Ora Libero, il giornale di Vittorio Feltri per aiutare il presidente del consiglio, ci ha fatto sapere che la signora Berlusconi aveva una simpatia per una guardia del corpo. Spesso a voler servire troppo il padrone si fanno danni non voluti, si fanno fare figure un po’ barbine. Ci ha messo in mezzo anche un’altra signora, una tale Santanchè che, come tutte le comari la sanno sempre troppo lunga.
Non credo che il presidente leggerà questa mia, ma vorrei dargli qualche consiglio da paesanotto quale sono. Primo: dire a chi vuol servirlo di evitare di farlo con eccessivo zelo; secondo di invitare gli amici a non mettere in mezzo le comari, si finisce sempre con una guerra tra galline. E il terzo è quello di Marietta, pe’ qualche giorno usa le giacca alla rovescia così riesci a neutralizzare certi amici troppo amici e pure un po’ coglioni.

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