sabato 16 maggio 2009

L'ARCINORMALE - Il bus di De Nicola e il cappotto di De Gasperi

Lidano Grassucci



Pochi manifesti, ancor meno entusiasmo. Sti partiti nuovi nati dall’ambizione di Berlusconi e dalle manie suicide di Veltroni non affascinano, non entusiasmano. Non mi è capitato di sentire alcuno definirsi popolarliberista e l’altro demoparto. Vado alla presentazione della candidatura di Silvia Costa, lei era democristiana e continua ad esserlo. Durante il discorso cita Moro, cita la sua morte. Parla di una destra euroscettica, ha accanto Sesa Amici candidata per il Pd per la Provincia, viene da una sinistra non meno eurostile. Infatti la Costa cita De Gasperi e precisa che non andrà con i socialisti a Bruxelles, ma neanche con i popolari. Già, discorso razionale, ma la passione?
Cosa ha a che fare il personalismo di Berlusconi con la tradizioni dei democristiani europei? Una signora ieri mi ha ricordato che quando De Gasperi andò alla conferenza di pace di Parigi a rappresentare l’Italia aveva il cappotto rivoltato. Per i giovani di oggi questa cosa va spiegata: i cappotti si usavano per molti anni, sempre lo stesso, quando la parte esterna era lisa, il sarto provvedeva a mettere questa dentro e fuori ci metteva l’interno, lo rivoltava appunto. Erano i comunisti che avevano come capo “il migliore”, che era Togliatti, i democristiani avevano le correnti e litigavano tanto. Cosa ha a che vedere questo con il partito di centrodestra di oggi? Veniva dal Trentino De Gasperi, era stato anche nel parlamento di Vienna quando a casa sua comandavano gli austriaci, gente di montagna che dire due parole era tanto. Fecero presidente della Repubblica, provvisorio, Enrico De Nicola da Napoli. Era pure monarchico, ma la Patria lo aveva chiamato a servire e lui c’era andato: tornava a Napoli il sabato, con il treno, poi a casa con la corriera. Una volta fece tardi, e il bus era appena partito. L’autista lo vide dallo specchietto retrovisore e si fermo per aspettarlo. De Nicola, che era il capo degli italiani, non voleva privilegi e disse all’autista di fare il suo dovere, di continuare la corsa senza di lui. L’autista non se la sentiva e lo implorava: “presidente salga”. Si racconta che questa scena durò fin davanti alla casa dell’avvocato che continuò ad andare a piedi. Era liberale, oggi si direbbe di centrodestra, era di Giolitti.
Per gente così ti potevi appassionare, per idee come quelle ti potevi anche innamorare. Ora…
Quando arriva un deputato pare la festa del santo patrono, un presidente di commissione è come vedere la parata del 2 giugno. Ma di che ti vuoi appassionare, e dal muro mi sorride un candidato solo tra inserzioni che annunciano uno sconto al supermercato, una festa in discoteca e la sagra in uno di questi paesi da cui veniamo ma dove non andremo più. Quasi, quasi voto Lidl, o è meglio Gusto? Pure io che vi racconto di De Nicola ho del cretino. Buona notte popolo.

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